Fotografie di Federico Stermieri
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Bangla è un termine dello slang capitolino usato per identificare un esercizio commerciale in cui è possibile reperire ogni genere di beni alimentari. Tuttavia, Bangla ha assunto una connotazione razzista divenendo una metonimia dove il minimarket prende il posto di un’intera collettività. Da un lato non si considera quanto questa sia pervasiva ed impegnata nell’offrire diversi servizi fondamentali, dall’altro non si ha rispetto dei lavoratori e delle lavoratrici, non ponendoci alcun dubbio se chi ci sta servendo sia effettivamente bengalese. Ho cercato di costruire un ponte verso una comunità variegata, la cui dedizione al lavoro e propensione al sacrificio rivela la ricerca di riscatto sia economico che esistenziale, una rivincita su un passato lontano nello spazio e nel tempo verso un presente che ancora non può – o non vuole – intrecciarla nel tessuto della nostra società.
Mamun Parrucchiere Unisex – Viale delle Medaglie d’Oro 95
Iqbal riordina i prodotti in esposizione
Caffetteria Fascetti – Via Luigi Rizzo 31
Minimarket Sas – Viale delle Medaglie d’Oro 35
Arif rifinisce la barba di un cliente
Supermarket Unity 2018 – Viale Giulio Cesare 239
Mamun lava l’insalata nel retrobottega del minimarket
The Barber Shop – Piazzale degli Eroi 1
Monira Lavanderia – Viale delle Medaglie d’Oro 40d
Eni Station – Viale delle Medaglie d’Oro 41
Mirza taglia le puntarelle
M’ama, non m’ama – Via Andrea Doria 41n
Box n° 236 – Via Andrea Doria (Mercato Trionfale)
Monira Communication – Viale delle Medaglie d’Oro 40a/b
Box n° 140 – Via Andrea Doria (Mercato Trionfale)
Hossain adegua i prezzi del carburante alle oscillazioni del prezzo del petrolio
HFC! – Viale Giulio Cesare 191