Photo by Rafa Jacinto
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Sono arrivato a Milano nell’ottobre del 2018 e, visto che conoscevo poco la città, ho deciso fin dal primo giorno di iniziare a camminare per le sue strade. Anche nella mia città natale, San Paolo, mi è sempre piaciuto molto camminare perché credo che sia l’unico modo per conoscere veramente un posto. Walking è un atto creativo, un modo di inventare, un potente strumento di immaginazione, come mostra Francesco Careri nel suo libro “Walkscapes, camminare come pratica estetica”. Mentre cammino, penso, connetto e sviluppo idee. Osservo e mi relaziono allo spazio. E quando ne ho voglia, fotografo. L’abitudine di fotografare Milano mi ha portato in numerosi posti. La città è piatta e ci invita a camminare attraverso destinazioni insolite, al di fuori delle rotte suggerite alle auto dalle applicazioni o tracciate dai mezzi pubblici. Mi piace andare ai margini, ai limiti con gli altri comuni, sentire il cambiamento, vedere le differenze nell’architettura, nelle persone, nei colori, nella luce. Tra i progetti che sto costruendo, uno di questi riguarda gli angoli. Gli angoli indicano possibilità di percorsi e possono cambiare rotta. Sono punti di incontro o di disaccordo. Quando non abbiamo un percorso predefinito, un angolo è un momento di decisione che genera sorprese. Ultimamente sono diventato un collezionista di angoli. Lo faccio pensando a un libro che, come questa rivista, forma anche angoli tra le pagine. Un posto dove possiamo incontrarci e sorprenderci.