THE MISSING LINK

Fotografie di Andrea Boccini

Un progetto documentaristico di Andrea Boccini e Alessandra Monti.

La ricerca dell’ anello mancante: il legame evolutivo che unisce noi umani al resto degli animali, legame ormai strappato, dimenticato, un antico rapporto di coesistenza interrotto da barriere sempre più evidenti.

Un viaggio nelle aree di confine tra riserve naturali e aree fortemente antropizzate, dove “civiltà” umana e natura “selvaggia” collidono.
In un mondo che non lascia spazio a nulla di selvatico, la convivenza genera conflitti, la condivisione diventa mercificazione e l’estinzione si traduce in esaurimento scorte, la domanda che supera l‘offerta.

Anche la conservazione ha i suoi effetti collaterali. Una storia che non mostra buoni o cattivi, bianco o nero, ma un’ area di grigi in cui il confine tra giusto e sbagliato si fa sottile, una linea tracciata sulla sabbia, come quella tra la mia libertà e la tua, tra la nostra libertà e quella del resto degli esseri viventi.

EVOLUZIONE Shanzu, Mombasa, Kenya, 2017. “L’opportunità fa l’uomo ladro”, ed anche la scimmia. I cercopitechi residenti nelle aree periferiche di Mombasa, trascorrono gran parte del loro tempo a cercare cibo di origine antropica. Il motivo non è la maggiore sapidità del nostro cibo, ma la comodità e la facilità di reperimento. La rapida espansione urbana ha ridotto drasticamente le fonti di cibo naturale, e le scimmie si sono adattate: studiano i ritmi, gli sprechi, le provvigioni e pure i sistemi che l’uomo adotta per difenderle. Fanno irruzione in case e negozi senza più paura. Inoltre, il cibo processato, seppur povero di nutrienti, è una risorsa ad alto contenuto calorico: un singolo raid di questo cibo fornisce più energia del cibo naturale che si può raccogliere in una intera giornata. Un mix perfetto per prosperare nel comfort.
VICINATO Villetta Barrea, Italia, 2016. Negli anni ‘70 nel Parco Nazionale di Lazio Abruzzo e Molise fu lanciato, per la prima volta in Italia, un nuovo modello di sviluppo economico basato sull’accoglienza selettiva del turismo ecologista e ambientalista, in contrasto con gli afflussi di massa che volevano più strutture sciistiche. Oltre l’espansione delle riserve integrali vennero reintrodotti i cervi, spariti dal parco a causa dell’attività venatoria non regolamentata. Nel corso degli anni alcuni cervi selvatici trovarono protezione dai predatori in questa piccola cittadina. Generazione dopo generazione, hanno imparato a convivere pacificamente con gli esseri umani e sono stati accettati dalla gente. Alcuni abitanti del posto sono così fieri di loro da dargli un nome proprio trattandoli come residenti e vicini amichevoli.
PERTURBAZIONI Gweru, Zimbabwe, 2019. “Il 75% della superficie terrestre non coperta da ghiaccio è già stata significativamente alterata, e non può più essere considerata selvatica”. L’espansione delle infrastrutture umane si spinge ormai fin dentro le riserve naturali, anche le più remote e pure.
COMFORT ZONE Cingino, Alpi Italiane, 2021. L’architettura umana è riuscita a modificare la morfologia della montagna e con essa il comportamento della fauna. Una piccola piattaforma per elicotteri è divenuta il punto di ristoro più popolare e combattuto tra gli stambecchi. Ghiotti di salnitro, minerale trasportato dalle piogge che sedimenta sulla superficie del cemento, combattono tra loro per il diritto a nutrirsene.
HABITAT Taj Mahal, Agra, India, 2018. Questa meraviglia del mondo é uno dei monumenti più visitati e frequentati. Protetto come unicità, ai turisti è vietato introdurre droni e oggetti pericolosi, i liquidi sono severamente vietati e vengono forniti copri scarpe protettivi per evitare di sporcarne i pavimenti. Allo stesso tempo, in quello stesso luogo ai macachi è consentito muoversi e vivere la loro quotidianità senza limiti. Costruito per essere esclusivo, protetto dal contatto con l’uomo, il Taj Mahal è casa di una significativa popolazione di macachi, che, ignari della sua importanza, vivono tra migliaia di turisti ogni giorno.
MERCE Antelope Park, Zimbabwe, 2019. Uno dei 200 leoni adulti sedati e pronti ad essere spostati verso una più grande struttura che possa contenerli. Sono attrazioni turistiche in pensione, non più buone per il contatto diretto e quindi rivenduti. Il commercio di grandi felini è uno dei più redditizi di tutti. In un mondo governato dal denaro e dagli affari, la loro migliore possibilità di sopravvivere è quella di essere un buon investimento: controllabile, allevabile, impacchettabile e vendibile. Così l’ ex re della savana decade al grado di merce, uno schiavo ordinario, ed il suo regno si comprime ad uno stretto recinto.
PREDATORE ALFA Antelope Park, Zimbabwe, 2019. Una volta raggiunta la vetta della catena alimentare, il primo atto da predatore alfa dell’essere umano è stato imporre il proprio controllo su tutti gli altri predatori, eradicandoli o addomesticandoli. Oggi i leoni vengono allevati per mantenere il loro numero sopra la soglia di sicurezza. Questi leoni addomesticati li chiamano “ambasciatori”: un’ attrazione turistica redditizia, sacrificata per finanziare la conservazione della loro specie. I leoni allevati per vivere a contatto con le persone, non possono tornare in libertà perchè troppo confidenti con gli umani. Trascorrono tutta la loro vita in cattività, usati per raccogliere fondi e far conoscere ai turisti la loro condizione.
MARIONETTE Disinfestazione contro pipistrelli, Carnarvon Gorge, Queensland, Australia, 2018. Ci sono leggende sugli incantatori di serpenti. Una sorta di legame magico. Ma non è affatto un legame. Un tempo, quando il serpente era venerato in ogni fede religiosa o mistica, il mestiere consisteva nel catturare i serpenti nelle case, estrarre antidoti dal loro veleno e farli esporre. Ora sono semplici marionette, dopo la cattura, ai serpenti vengono rimosse le zanne o cucita la bocca lasciando solo un piccolo spazio per la lingua. Questo li fa morire di fame o di infezione.
CONNESSIONI Sheldrick Elephant Orphanage, Nairobi, Kenya, 2017. Gli elefanti sono tra gli animali più sensibili e profondamente connessi. Il legame con la loro famiglia è tutto. Si affidano alla memoria e all’esperienza delle matriarche per sopravvivere. Quando perdono un membro più anziano della famiglia, perdono la loro storia, la loro bussola, la loro conoscenza. Secondo uno studio i sopravvissuti presentano ormoni dello stress elevati per almeno 15 anni e generano meno figli. Tra Amboseli e Tsavo quasi tutte le famiglie di elefanti hanno avuto perdite, subito o assistito ad episodi violenti con gli umani. Il biologo Richard Ruggiero sostiene che sono “consapevoli del genocidio in atto”. Gli orfani sperimentano periodi di profondo lutto che possono durare mesi. Non tutti superano questa depressione. Dal 1987 la Sheldrick Wildlife Trust ha salvato e cresciuto con successo 316 orfani, 176 di loro tornati liberi da cui sono nati altri 55 cuccioli. Nonostante tutto quello che hanno passato, sanno perdonare le persone, si affezionano perfino ai loro tutori, sanno che le persone non sono tutte uguali.
DEVIAZIONI Lorne, Victoria, Australia, 2018. I pappagalli, come altre specie di uccello, sono tra gli animali che si stanno adattando meglio allo sviluppo umano, hanno imparato a convivere e prosperare con noi, traendo il massimo vantaggio dalla nostra abbondanza. I cacatua ciuffogiallo, in particolare, sono estremamente intelligenti, esprimono emozioni con l’uso delle piume facciali, comprendono il ritmo e ballano in sincro con la musica. Maggiore è la confidenza che acquisiscono con gli umani, maggiori sono i rischi a cui vanno incontro: hanno imparato ad aprire bidoni della spazzatura, contenitori, porte e finestre in cerca di cibo. Nonostante non rappresentino una minaccia e siano protetti dalla legge Australiana, vengono comunque avvelenati, per mantenere basso il loro numero ed impedire loro di danneggiare raccolti e case.
SALTIMBANCO Fiume Adelaide, Northern Territories, Australia, 2018. Il fiume Adelaide ospita la più grande concentrazione di coccodrilli d’acqua salata al mondo. Qui si è diffusa una singolare pratica per attirare i turisti: con un’esca calata in acqua dalla barca, la gente del posto attira i coccodrilli fino a farli “saltare”, spingendosi con la coda verticalmente fuori dall’acqua. Lo spettacolo si chiama “Jumping croc”. Molti coccodrilli lungo il fiume hanno ormai collegato la vista delle barche al cibo, rendendo questo “accorrere all’esca” un comportamento istintivo.
RESISTENZA Sudan, l’ultimo maschio di rinoceronte bianco del nord, con la sua guardia, Ol Pejeta Conservancy, Kenya, 2017. Sudan è morto nel marzo 2018 a 45 anni, dopo averne spesi 43 in cattività. Quando venne catturato, a soli 2 anni, erano circa 700 gli esemplari rimasti, l’anno della sua morte erano 3: lui, sua figlia e sua nipote. La cattività è stata la sua salvezza e la sua condanna. Esposto in uno zoo ad un clima non favorevole è stato impiegato per la riproduzione, in 34 anni, solo 3 gli accopiamenti di successo. Dal 2009 al 2018 è tornato nel suo habitat, forse tardi, ma comunque in un ambiente tutt’altro che naturale: 9 anni circondato e sorvegliato h24, 7 giorni su 7, da guardie armate, come nel caveau di una banca. Il suo legame più stretto era con gli umani, l’animale che l’ha spinto verso l’estinzione. La fine di una specie è un evento molto silenzioso, nascosto alla vista, un momento fatto di solitudine pura, di isolamento estremo.
INVASIONE Disinfestazione contro pipistrelli, Carnarvon Gorge, Queensland, Australia, 2018. “Stiamo vincendo!” esclamava la direttrice del camping alla radio durante le attività di disinfestazione, come in un gioco di guerra. Una volta all’anno colonie di milioni di volpi volanti migrano in questo parco per nidificare. Solo pochi posti rimangono adatti a sostenere queste colonie in Australia. Ma non sono più i benvenuti qui. La direzione di alcuni campeggi della zona ha mosso “guerra” contro di loro usando macchine del fumo, cannoni sonori e pneumatici in fiamme. I pipistrelli vengono così spinti a migrare in aree più fredde dove non possono sopravvivere.
RISORSE Tsavo Est, Kenya, 2017. Acqua, cibo, terreno ed avorio. Queste sono le risorse alla base dei conflitti tra elefanti, agricoltori e pastori. Le prime tre sono risorse energetiche, necessarie alla sopravvivenza di entrambi, l’ultima è un lusso richiesto dai paesi più ricchi. La pressione di queste domande ed i conflitti che generano comprimono le aree sicure in cui questi animali possono vivere al sicuro ed in pacifica convivenza con le persone del posto.
PROPRIETÀ PRIVATA Gweru, Zimbabwe, 2019. Nomadi, forgiati per percorrere lunghe distanze guidati dalla memoria, gli elefanti hanno aree sempre più ristrette per spostarsi. Quello che una volta era il loro habitat, ora sono terreni agricoli privati, case private, cibo e acqua sono privati. Lo Zimbabwe ha la seconda popolazione mondiale di elefanti dopo il vicino Botswana, schiacciata in aree che coprono meno del 27% del suolo complessivo del paese. Questo perchè l’espansione umana ha progressivamente cancellato i loro habitat dai paesi confinanti spingendoli a migrare verso le aree protette. Così ora gli elefanti si trovano in collisione con l’uomo e le sue proprietà, costretti allo schiacciamento, e innescando senza saperlo conflitti che non possono vincere: nel 2021 il governo dello Zimbabwe voleva ridurre il numero di elefanti perchè considerati in “sovrappopolazione” con un piano di abbattimento di massa. “L’elefante nella stanza” continua ad essere ignorato.
MERCE Antelope Park, Zimbabwe, 2019. Uno dei 200 leoni adulti sedati e pronti ad essere spostati verso una più grande struttura che possa contenerli. Sono attrazioni turistiche in pensione, non più buone per il contatto diretto e quindi rivenduti. Il commercio di grandi felini è uno dei più redditizi di tutti. In un mondo governato dal denaro e dagli affari, la loro migliore possibilità di sopravvivere è quella di essere un buon investimento: controllabile, allevabile, impacchettabile e vendibile. Così l’ ex re della savana decade al grado di merce, uno schiavo ordinario, ed il suo regno si comprime ad uno stretto recinto.