The women of Rebibbia. Walls of stories

Fotografie di Francesca Pompei

A Roma, la mia città, la sezione femminile del carcere di Rebibbia è la più grande d’Europa. La sua gigantesca architettura, mutuata sul modello del Panopticon di Jeremy Bentham, è divisa in due corpi principali, il Camerotti e il Cellulare, le cui mura scandiscono inesorabili i tempi quotidiani della prigionia.

Ho lasciato quindi che questi spazi parlassero per le loro abitanti, essendo i luoghi dove le prigioniere consumano la loro vita per anni. Dato che in carcere non esiste privacy e ogni momento è sotto controllo, ho mutuato le singole prospettive personali in uno sguardo collettivo che avvicina dolore e sollievo in un un’unica dimensione, in bilico nella sottile separazione tra violenza e redenzione, solidarietà e dramma.

Scoprendo un mondo molto diverso dalle mie aspettative, questo progetto ha cambiato la consapevolezza sul mio essere e vivere il mio status di donna libera. Magari, grazie al potere della fotografia, può farlo anche in qualcun altro.

Grazie a Kennedy e Pepe per essermi stati accanto nella mia fame.
L’ingresso dell’area della sezione Camerotti
Inaugurata nel 1979 la sezione Femminile di Rebibbia è divisa in 2 edifici il Camerotti e il Cellulare
Un angolo di una cella. Il Camerotti ospita le detenute con pena più lieve
Il lungo corridoio che attraversa il Camerotti
Un angolo di una cella nella sezione del Cellulare. Quest’area ospita le detenute condannate per gravi reati o ergastolo
Una cyclette al primo piano della sezione Camerotti
La sala preghiere allestita personalmente dalle donne di Rebibbia
Le cucine della sezione Femminile di Rebibbia. Durante l’anno associazioni di volontariato tengono corsi di cucina per le detenute.
Il cortile interno dove le prigioniere si occupano del bucato anche della parte maschile di Rebibbia
I giocattoli di un figlio di una detenuta sparsi sul pavimento
L’asilo della nursery di Rebibbia
La sala proiezioni, uno degli spazi comuni del carcere, spesso dedicato ad eventi con esterni
Il corridoio che porta alla sezione del Cellulare
Il parrucchiere che le donne di Rebibbia, di culture e nazionalità diverse, hanno allestito come spazio comune
Biancheria stesa alle sbarre all’interno di una cella
Una cella di sicurezza nella sezione del Cellulare, dove la permanenza non può durare più di una settimana
L’accesso alla zona per I colloqui della sezione Femminile del carcere