Fotografie di Eleonora Pannunzi

Nel dicembre del 2022 mi sono inaspettatamente ritrovata nell’area di triplice confine che lega l’Italia all’Austria e alla Slovenia: fu la prima volta in cui ho sentito il peso e la consapevolezza di aver valicato un confine. In quella circostanza è nato Triland, nello stupore della scoperta, con l’intenzione di documentare una piccola realtà di montagna che nella sua particolarità geografica incarna un potentissimo messaggio universale di condivisione.  Ancora oggi per me quel luogo evoca un richiamo troppo forte per essere ignorato: il bisogno di esplorare la complessità dell’abitare in un’area di frontiera che coinvolge tre Paesi. 

Dunque, cosa siamo di fronte ad un confine? 

L’intento di questo progetto è diventato quello di indagare il significato contemporaneo di confine, mostrando l’intricata sovrapposizione culturale e storica tra le tre comunità attrici. 

Nonostante le separazioni geografiche, i tre Paesi – da cui Triland, titolo del progetto, lasciano il passo a un senso più diffuso di condivisione, che si esprime nella contaminazione reciproca, nella pluriculturalità e nel plurilinguismo. Ci suggeriscono che riconoscere il confine significa accettare la diversità, che quindi esso sarebbe da ritenersi come un’opportunità di incontro. Un invito ad uscire dalle narrazioni monodimensionali.