Fotografie di Stefano Rosselli
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Camminare in una città deserta senza sentire rumori percependo solo i tuoi passi sull’asfalto, è sempre stato il mio desiderio che più volte, dentro di me, ho espresso, quando passeggiando per il centro di Milano, venivo stordito dai rombi delle moto che ostentavano i loro cavalli, dalle auto in fila davanti ai semafori con i loro tubi di scappamento fumanti e dalle persone che spesso urlavano al telefono, condividendo i loro più intimi segreti a pochi centimetri di distanza da me. Non credevo che qualcuno mi avrebbe ascoltato prendendo alla lettera quello che ingenuamente avevo desiderato. Adesso questo silenzio è una mancanza inquietante che ha veramente poco di poetico e che mi fa rimpiangere quei momenti tanto odiati. Oggi ci si sente come in qualche serie televisiva americana di zombie, che fino a ieri guardavo con una certa riluttanza ma che oggi mi appaiono come degli interessantissimi documentari di antropologia. Oggi in giro nelle strade si vedono solo poche persone che camminano in silenzio senza cercare lo sguardo degli altri come per paura di essere giudicati. Alcune con delle buste vuote in mano, che si dirigono con rassegnazione verso le lunghe file davanti ai supermercati o alle farmacie, altre invece con il loro cane fanno una passeggiatina, sperando che facciano i loro bisogni, per mostrare a chi li osserva, protetti dalle finestre socchiuse, che sono usciti senza infrangere le regole. Avvicinandosi verso il duomo di Milano si incontrano solo figure solitarie che ricordano i naufraghi che vagano disorientati senza sapere bene dove si trovano. Con il loro sguardo composto e dignitoso ti osservano da lontano, come se non sapessero ancora cosa è successo alla città diventata ormai deserta. Vederli con i loro cartelli che chiedono aiuto senza avere nessuno che li vede, da ancora più significato alla parola “Invisibili”. Chissà se in questi giorni questi uomini, essendo gli unici abitanti delle vie del centro, si sentono solo per una volta, finalmente proprietari di qualcosa.