Gibellina: 50 anni dopo, il progetto di un sogno

Fotografie di Christian Bono

 Nel 2021, a circa cinquant’anni dagli inizi della progettazione e poi successiva costruzione della Nuova Gibellina, a seguito del terribile terremoto del Belice del 1968 che distrusse il paese stesso e alcuni limitrofi, mi sono interrogato su come sia cambiato il comune nel corso degli anni e di come sia diventata oggi. Al museo del comune, il MAC, vi è un plastico che si presenta all”ingresso per mostrare la visione che fu della nuova città e sul come sarebbe stata costruita sotto la guida dell’allora sindaco Ludovico Corrao. 

Questo progetto propone un’osservazione attenta tra le vie della Nuova Gibellina per annotare ciò che è diventato realtà, quali costruzioni sono state già abbandonate nel giro di meno di 50 anni e quali ancora mancano. Si delinea un tour che mette in luce i contrasti tra l’idea di progetto, un tempo ammirevole e utopistica, e la realtà attuale, di un comune ancora lontano dall’essere come quel plastico che una volta rappresentava una speranza per la città, pieno di opere d’arte, architetture particolari ma privo come la realtà della presenza umana e delle loro esigenze. 

Vista della scalinata della chiesa madre di Gibellina, due giovani la usano per fare downhill con le bici.
Il sistema di piazze. Un tempo dovevano esserne realizzate 5, oggi ne sono state costruite tre.
Dettaglio architettonico del sistema della piazze
Nel comune non è difficile incrontrare tra gli enormi spazi delle sculture in giro per strada, una città d'arte in divenire.
Uno dei primi quartieri costruiti a Gibellina. Ha la peculiarità di avere sia sarde carrabili che pedonali (le ultime inutilizzate, see non per parcheggiare le auto).
Molte delle prime abitazioni furono date agli sfollati. Oggi è evidente il contrasto tra queste e le case rinnovate recentemente.
Nel comune i contrasti tra incompiuto e non sono molto frequenti, come in questa strada.
Installazione sul comune di Fausto Melotti, nei pressi della chiesa madre.
I quartieri costruiti recentemente si distinguono per la conformazione delle case e i colori tenui.
L'idea generale del comune è quella di un quartiere a cielo aperto con lavori edilizi e urbani molto statici.
Scorcio di attività commerciale su una delle strade principali.
Dettaglio di uno dei palazzi.
Sebbene costruite recentemente, molte case presentano diversi danni infrastrutturali.
Uno dei viali che percorre il perimetro di Gibellina (che ricorda Los Angeles). Sullo sfondo un'enorme edificio incompiuto, che sarebbe dovuto diventare una scuola.
Abitazioni a schiera e strada non asfaltata.
Panoramica sulla cupola della chiesa madre e il suo paesaggio.
La presenza di animali randagi ( a differenza dei pedoni ) è comune. In foto c'è Lola, che mi ha accompagnato spesso durante questo progetto.
Abitazione lungo una delle vie principali.
Le poste del comune (solitamente poco affollate).
Il cimitero comunale dotato di caratteristiche cappelle (simili a navicelle spaziali).