Fotografie di Marco Castelli
Le parole non sono abbastanza adatte a circoscrivere un concetto perfino sfocato di tempo, e al di là di tutte i discorsi fatti oggigiorno intorno al senso di famiglia, la sua vera natura appartiene all’impercettibile traccia che lasciamo nei secoli, e alla nostra relazione col tempo stesso: nient’altro può estendere la percezione dell’effimero come fragili rappresentazioni di ricordi mai vissuti, al contempo avvalorando il riconoscimento emozionale della posizione che siamo giunti a dipingere nella cornice della vita.
Terra Mater è un’ode a questo senso ampio di famiglia, che va ben oltre il legame di sangue: uno scambio eterno di connessioni umane, una metafora lirica dell’amore come unione di spazio e comprensione reciproca, una pratica quotidiana nutrita dalla linfa e dalla metrica di una pastorale arcadica. Le parole non sono abbastanza adatte a circoscrivere un concetto perfino sfocato della mia famiglia, ed è per questo che ho scelto le immagini.
Per Terra Mater, ho chiuso gli occhi dietro il mirino della fotocamera e ci ho messo il cuore davanti.
Terra Mater è stato sepolto per 10 anni, ed è il mio progetto migliore. Dedico Terra Mater a Nora Anni. Che la luce di queste colline possa illuminare sempre il tuo sentiero.