L’ultima telefonata

Fotografie di Nicoletta Novara

Tutte le 78 cabine telefoniche di Piacenza sono state definitivamente dismesse. Da tempo, certo, sono diventate invisibili, oscurate dal progredire della telefonia mobile. Eppure il loro fascino è indiscusso. Quanti, con i gettoni in tasca, vi sono entrati per chiamare il primo amore? Quelle cabine hanno sentito milioni di storie. Oggi ci passiamo di fianco, indifferenti. Il nostro sguardo, ironia della sorte, è puntato proprio verso lo schermo dello smartphone. 

Per questo motivo ho voluto fotografare un pezzo di storia che se ne va. Ma non solo. Spero che tante persone, guardando queste foto, possano ripensare a quella volta in cui… “ti ho chiamata proprio da quella cabina”.

Nelle mie fotografie sono loro le protagoniste, sullo sfondo passanti ignari e la città, Piacenza. Su una cabina del quartiere Farnesiana ho trovato una scritta, dice “chiamami, sei ancora in tempo”. Ironico, vero? 

Deadline.
E qualcosa rimane, sul fondo della cabina.
L’ultima telefonata.
Qualcosa che non sarà più.
Lì, dove si infilavano le monetine.
Tutto passa, forse.
Le luci della centrale elettrica.
Non è Bologna, ma anche qui i portici hanno la loro storia.
Il Palazzo dell’Orologio batte il tempo, sono gli ultimi giorni per le cabine telefoniche.
Parli, distratto, e il mondo attorno a te, cambia.
Chi non se le ricorda più, chi non le ha mai utilizzate.
“Se telefonando io potessi dirti addio”.
La carta stampata è morta.
Ospitalità piacentina.
Graffiti sulle cabine.
O forse no?
Ruggine
Smartphone e monopattini.
Fototessere vintage, cabine del telefono e gioventù.
Scende la luce dorata del tramonto.