Fotografie di Marcello Giampaoletti

In una città sempre più grigia e violenta, i ricchi borghesi si barricano all’interno di quartieri separati e sorvegliati. Nei più benestanti guardie armate decidono chi entra e chi esce. Nei più umili le guardiole sono vuote, ma occhi non umani non smettono di osservare. 

Dentro, parchi protetti ospitano canestri luccicanti, supermarket privati riforniscono lə residenti, che, sulle loro macchine di lusso, si fanno largo lungo le vie alberate, oltrepassando lampioni che ricordano un non-so-che di parisien.

Fuori, i parchi sono silenziosi. L’erba sta inghiottendo i giochi, i campi di calcio. L’unico a tener botta è il cemento, tentacoli di una città che sfida la natura, arrampicata sulle Ande ad oltre 2800 metri. 

Cartelli appesi ai pali della luce riportano “No más robos”; sui muri delle case si legge “Ladrón atrapado será quemado”. 

È il grido del barrio unido contra la delincuencia.

 

Entrata di un parco pubblico abbandonato.
Il cancello principale di un conjunto privato si apre per permettere ad un residente di uscire.
Il quartiere di Carcelen manifesta la propria paura su uno striscione appeso ad un balcone.
La paura raggiunge i muri che circondano un parcheggio pubblico.
Fuori: gli occhi dell’immaginazione.
Dentro: gli occhi della sorveglianza.
La paura si inerpica sui lampioni della luce.
Il lusso vive oggi accanto al dramma della povertà.
Un minimarket aperto mantiene la saracinesca chiusa.
Il grido della paura: il ladro che verrà catturato sarà bruciato.
Entrata secondaria di una urbanización nel nord di Quito.
Gabbia per evitare che i cani randagi mangino i rifiuti e sporchino le strade di una urbanización nel nord di Quito.
Una mucca pascola di fianco alle mura che delimitano lo spazio privato di un conjunto privato.
strategie home-made per difendersi dalla paura.
strategie home-made per difendersi dalla paura.