Piante Matte

Fotografie di Erica Zelante

Il mondo del floral design è un vero e proprio business nell’industria degli eventi di lusso. Ho iniziato a lavorarci dopo la pandemia, una volta rientrata nella mia città d’origine: Venezia. Città dalle mille facce: se da una parte è diventata ormai simbolo dell’impatto del cambiamento climatico, dall’altra è ancora enormemente richiesta come scenario per gli eventi luxury.

Fiori e foglie recisi vengono utilizzati per creare mazzi, cespugli, archi, campi, gazebi e composizioni che hanno una durata di poche ore: il tempo di un aperitivo o di una cena. I fiori crescono in serre, non esiste il difetto, l’irregolarità o la casualità della natura. Sono bellissimi eppure tanto tristi. Camminando per la città, invece, incontro, tra campi e campielli, quelle che vengono comunemente chiamate piante matte. Matte, folli, irriverenti, infestanti.

Dal confronto tra queste due realtà nasce il mio progetto in corso.

Pianta spontanea sul ponte

Mastelli colmi di rifiuti verdi

Rose imballate in arrivo dall’Ecuador, hanno affrontato un lungo viaggio

Fiori da buttare, i colori sono ancora vividi

Fiori da buttare

Pulizia del laboratorio e selezione delle rose

Pianta matta sul muro del rielo, vicino a S. Pietro di Castello

Pianta matta

Il topo da trasporto colmo di fiori per un allestimento matrimoniale

Pianta matta che cresce rigogliosa sopra un posto barca

Pianta Matta

Un Anthurium e foglie imballate nella plastica, in arrivo dall’Olanda (principale fornitore di fiori recisi)

Tavolo da lavoro con avanzi di fiori e foglie

Piante Matte in primavera

Pianta Matta sul ciglio di una calle