Fotografie e testi di Alice Morelli
Tessuti periferici nasce dalla necessità di ri-scoprire Piacenza, nonché la città da sempre abitata e mai realmente compresa.
Partendo da una domanda fatta a mia nonna paterna, il progetto si è trasformato ben presto in un viaggio volto ad uscire dal perimetro urbano, in una ricerca dedita alla riscoperta della piacentinità del precedente ordine. I custodi d’un tempo. Un monito, quindi, espresso al fine di volgere uno sguardo al passato per tentare di tracciare una linea che riesca a confluire nel presente, intersecandolo. Intrecciandoci ad esso.
Il racconto è iniziato a partire dall’evasione dal centro urbano, in direzione dei campi e dei paesi che nutrono gli abitanti del piacentino. Quei luoghi quindi che fungono non solo da involucro a strati del grande paese che è Piacenza, bensì da contenitore di storie in disuso. Affascinanti e misteriose quanto una città colorita e fatiscente.