Circo Romina Orfei

Fotografie di Massimo Pellone

 

Il Circo Romina Orfei la prima volta era rimasto bloccato, a San Nicola la Strada, in provincia di Caserta, dallo scorso marzo fino ai primi di giugno, durante il lockdown.

«Sono stati 100 giorni molto difficili – racconta Ivan, portavoce romagnolo del circo- che abbiamo superato grazie all’aiuto dei cittadini, delle associazioni che operano sul territorio e dell’amministrazione comunale».

Con il DPCM del 24 ottobre che ha chiuso cinema, teatri e ha sospeso gli spettacoli aperti al pubblico è successo di nuovo. Si chiama assenza spettacolare per i manifestanti che nelle ultime settimane hanno riempito le piazze d’Italia e il Circo Romina Orfei è bloccato ancora, questa volta ad Aversa.

«Non sappiamo come andare avanti. Gli incassi dei pochi mesi in cui abbiamo lavorato sono stati minimi ed oggi non abbiamo la possibilità di comprare cibo per noi e per i nostri cavalli, le scimmie, i cammelli di cui ci prendiamo cura. Ci aiutano la Caritas e chi ha buon cuore».

Trenta persone – uomini, donne e bambini – esperte dell’arte circense e portatori di una tradizione che rischia di scomparire, non vedono una via di uscita.

Gli aiuti stanziati per il settore dello spettacolo sono insufficienti e il Circo Romina Orfei non è l’unico a vivere nell’incertezza. Secondo la Coldiretti che spiega i dati Censis sono almeno 70 i circhi attivi in Italia e gestiscono oltre duemila animali, con costi alti che non riescono più a coprire.