Fotografie di Danilo Currò
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Mungibeddu è l’Etna, un luogo in cui la concezione dello spazio tempo non esiste. I suoi boati intimoriscono, ridimensionano. Fanno vibrare il terreno. Gli astragali, i pini, i castagni e le più varie forme di vegetazione del luogo vivono con rispetto e dignità ai piedi del vulcano. Un paesaggio affascinante ed immenso quanto le leggende che lo popolano. Si dice che Eolo avesse imprigionato i venti sotto le caverne dell’Etna e che il gigante Tifone ne fu confinato, provocando violente eruzioni. Di Empedocle che si gettò nel cratere per scoprire il segreto della sua attività eruttiva e di Efesto che ne costruì la sua fucina. Da qualche anno vivo lontano dalla Sicilia e l’amore che provo per lei si è intensificato. Questo è il ritratto di un luogo in cui mi sono connesso più volte alla mia terra. Un luogo in cui mi sono sentito piccolo, indifeso ma pieno di energia. Questo è il mio dono per lei.
Etna versante nord, 2000mEtna versante sud, 2100mEtna versante sud, 2100mEtna versante sud, 2100mBetulla
Etna versante nord, 1800mPino d’Aleppo
Etna versante nord, 1800mPino Laricio
Etna versante nord, 2000mEtna versante sud, 1500mEtna versante sud, 2200mtAstragalo dell’Etna
Versante sud, 1800mtCratere Silvestre, 1900mt
Formatosi nell’eruzione del 1892Roccia
Etna versante sud, 1700mtRoccia
Etna versante sud, 1700mtRoccia
Etna versante sud, 1700m
Pietre Laviche
Etna versante Sud, 1900m