Fotografie di Lucrezia Testa Iannilli

Al di là delle varie significazioni socio-culturali a cui queste foto possono indurre, quello che interessa è come le immagini aprano ad una visionarietà psichica e interattiva sullo spettatore; immagini che per contrasto sfuggono continuamente a sé stesse, nel tentativo di afferrare qualcosa di altro da sé. La tensione del mondo al di là della nostra percezione, cattura momenti surreali nel contesto della realtà. La serie Animalia, meta-mitologica a volte surreale, prende le mosse della riflessione sul tema dell’innovazione etica, partendo dall’osservazione a volte straniante del post-umano già bionico che porta la visione a precorrere coraggiosamente i tempi.

Un’astrazione magica del quotidiano in cui le figure animali e umanoidi interagiscono con qualcosa di profondamente intimo e folle dello spettatore ma anche fra loro. Questi corpi e “nuovi dei” sono la successiva azione fotografica dopo quella dedicata all’osservazione del nuovo umano (post umano – replicante), nello spazio temp(i)o della nostra percezione di presente, per indagare il processo di metamorfosi transumana, andando così avanti nella curvatura spazio-tempo da rimbalzare indietro e s-velare ciò che sarà dopo il trans-umano, tornando inevitabilmente al mito e alla sua teofania. Ritratti absconditum dei nuovi Dei appunto.