Il centro è dappertutto

Questo lavoro nasce durante l’attesa di un ritorno, quello di mia madre, anche lei, come molti, ricoverata nel reparto di terapia intensiva Covid. In quel momento di attesa, durante quello stallo in cui passato, presente e futuro mi apparivano fusi e confusi, guardavo le vecchie fotografie della mia famiglia. Da quelle foto ho estratto solo alcuni frammenti e dettagli che vanno a costituire una serie di attimi. Di fronte a questa ricostruzione di temporalità̀ non lineare viene da chiedersi: e se la nostra esistenza fluttuasse nella circolarità̀, si ripetesse ogni volta e immutabilmente avanzasse? Allora il susseguirsi degli attimi si condenserebbe in unico attimo presente ed eterno. Ciclicamente ogni cosa ritorna così come è stata un tempo: le sensazioni sono le medesime, non c’è differenza tra esse, come se si fosse immersi in una spirale temporale che vorticosamente ripete i propri passaggi.