Fotografie di Salvatore Novellu
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Un viaggio di sola andata, dalla guerra alla salvezza è la condizione che il popolo ucraino vive da due mesi. Per capire meglio mi metto in viaggio con un convoglio umanitario che trasporta beni di prima necessità e medicinali e porterà in Sardegna trenta profughi.
Staccarsi dalla propria realtà e immergersi in un universo come l’Est europeo è un’esperienza profonda e la velocità rende tutto più straniante: 3 giorni e 4 notti in viaggio per raggiungere il confine ucraino, 3400 km da percorrere quasi senza soste, se non per un caffè e qualche ora di sonno.
Un giorno e mezzo di viaggio e siamo a Przemyśl. Consegnato il carico ai volontari che lo recapiteranno all’ospedale di Kiev, raggiungiamo il campo profughi.
Qui è un flusso ininterrotto di donne e bambini, persone come noi che in molti casi non hanno più la casa né la propria vita, caratterizzate da profonda umiltà ma anche da grande orgoglio.
Il tempo di qualche scatto e il nostro gruppo è arrivato: 19 donne e 11 bambini. Verificati i documenti si caricano i pochi bagagli e si ripartire: ci attendono altri 1700 km e un giorno e mezzo di viaggio prima di rimbarcarci per la Sardegna. Il resoconto del viaggio, è stato pubblicato sul quotidiano on-line Cronache Nuoresi.