RICHARD PHOTO DISTRICT: MAPPATURA 2 / Vuoti e Confini

Fotografie di Filippo Poli

Ogni vuoto è un mondo a parte in cui la quarta dimensione è in stand-by. Ho cercato di ricreare questa sensazione di smarrimento fuori dal tempo.

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Sono salito sui terrapieni dei treni, da dove ho potuto scattare viste insolite, mi sono inoltrato in sottopassaggi poco frequentati, ho percorso i cavalcavia a piedi, mi è mancato percorrere in canoa il Naviglio: l’acqua rimane per ossimoro la barriera più solida.
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Mi sono trovato di fronte a molte tipologie architettoniche, alcune persistenze, superfetazioni e nuove architetture. Quel che è rimasto è lo spirito del cortile, nonostante la compartimentazione dei cancelli delle diverse proprietà si sente di essere parte di una piccola enclave che sia produttiva, creativa o artigianale.
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Il quartiere è puntellato di spazi verdi, alcuni pianificati e molti allo stato brado, questo è uno degli aspetti più particolari di questa zona. Basta uscire dai tragitti pedonali, cambiare il punto di vista per leggere questo strato di verde che è costante in molte fotografie.
“Vuoti e confini” è la seconda delle tre mappature fotografiche tratte dal monografico “Richard Photo District”, esito della call “Proximity and Culture Around Richard”.
Il progetto culturale, nato per raccontare l’area intorno alle ex fabbrica Richard-Ginori di Milano, è promosso da Perimetro + Around Richard, sostenuto da Nexity Italia e patrocinato dal Comune di Milano.