Fotografie di Vittoria Di Battista

Il rito dei serpari (o festa di San Domenico) è una tradizione istituita nel 1301 ma con radici ben più antiche, risalenti ai culti della dea Angizia, divinità protettrice contro il veleno dei serpenti, venerata dai Marsi. 

San Domenico, monaco benedettino di Foligno, donò un suo dente alla popolazione di Cocullo, un paese nell’aquilano. Questo gesto alimentò una nuova fede che sostituì il precedente culto pagano. San Domenico divenne patrono locale e protettore contro il morso dei serpenti e il mal di denti. 

La festa si celebra ogni anno il primo maggio. Durante l’evento, i serpari, uomini e donne abituati fin da bambini a catturare i serpenti, avvolgono i rettili intorno alla statua del santo, che viene portata in processione per le vie del paese.

Le mani di un giovane serparo (Francesco) si allungano verso un serpente avviluppato sui rami di un albero.
Vista frontale della Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Cocullo con una passante sul lato destro. Questa è la Chiesa dove è posta la statua di San Domenico utilizzata per la processione e sui cui verranno messi intorno i serpenti. (Prima del terremoto del 2009 de L’Aquila la messa si svolgeva nella Chiesa di San Domenico, ora inagibile).
Ritratto delle due giovani serpare vestite in abiti tradizionali: Eleonora (a sinistra) e Gaia (a destra).
Mano di una fedele che afferra il santino raffigurante San Domenico (all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie) posto tra le candele del banco delle offerte.
Il signor Nicola (ex sindaco di Cocullo) è in piedi, con un braccio poggiato sul bancone e con l’altro tiene il guinzaglio della sua cagnolina all’interno del bar della piazza principale di Cocullo.
Dettaglio del busto di una giovane serpara (Gaia) dalle unghie lunghe e smaltate che tiene più serpenti in mano: uno di questi si dirige in alto, verso il collo, assumendo una forma sinuosa simile ai ricci della ragazza.
Dettaglio della statua della Madonna (interno Chiesa di Santa Maria delle Grazie).
Dettaglio di un altarino dedicato ai carlini (interno della casa del serparo Domenico, foto 14). Sulla parete di sfondo sono appese foto della processione della festa di San Domenico dove sono presenti il signor Domenico (dx) e suo figlio (sx). Nella parte alta del mobile, serie di coppe e premi.
Calice oro e recipienti di cristallo per il vino e le ostie della Messa posti sopra una tavolo coperto da una tovaglia bianca (interno Chiesa Santa Maria delle Grazie).
Dettaglio di una vecchia macchina presente nelle vie interne di Cocullo.
Vista panoramica della vallata dove si trova il paese di Cocullo.
Ritratto di una giovane serpara (Francesca) in piedi, contro una parete rocciosa e con un groviglio di serpenti tra le braccia.
Gaia ed Eleonora passeggiano per le vie del paese indossando i vestiti tradizionali.
Dettaglio del cammeo indossato insieme agli abiti tradizionali dalla serpara Eleonora.
Confessionale di legno e con tende rosse presente all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Ritratto della signora Onorina che tiene tra le mani un serpente la cui forma ricorda un cuore.