Fotografie di Giorgio Cassano

 


 

Nasci a un passo da tutto eppure così lontano: il motore delle tue gambe segue la centralina del cervello, va verso ciò che gli occhi guardano, ogni giorno, in tv, su insta. La maggior parte degli occhi che nascono a un passo da tutto eppure così lontani hanno il tutto inciso nell’iride. Il tutto è scarpe nuove, club in centro, ragazze bellissime, soldi. Qualcuno in quartiere ha le nuove Nike, lo vedi come corre, in moto, da Rozzano a Gratosoglio in 3 minuti. Se ti chiedi cosa ha fatto per averle sai già la risposta. LG è come te. Anche lui sa cosa fare per averle. Anche lui ha amici a cui non si dice no, anche lui corre, la sua centralina è impazzita. Quello di cui gli altri si vantano lui lo ripudia. LG sogna un tutto diverso, un tutto che non vedi ogni giorno, in tv, su insta. Il suo tutto è molto diverso dal tuo – non ha scarpe di cui vantarsi ma una bici con cui scappa dalla periferia, i suoi colori sono il tuo nero, i suoi panini a ricreazione i tuoi pezzi in piazza, il suo hip-hop la tua techno, la sua breakdance la tua palestra, tu vuoi mostrarti forte per non farti mangiare, lui non ne ha bisogno, perché lo è. Veste le sue cicatrici come anelli di un magnaccia. Se le è fatte ballando in strada. Fuori luogo ovunque, ma se sei lontano, è buio, e hai il cellulare scarico, alza la testa, la torre respira di luce rossa e Rozzano non è mai troppo difficile da raggiungere, in fondo. I tuoi ti aspettano. Dormi in soggiorno.