Una rivoluzione creativa

Progetto in collaborazione con Espòlon Tequila Italia.

Chi l’avrebbe detto che questa sarebbe diventata una delle città in Europa con il numero più alto di creativi? La città dell’industria è anche diventata la città dei brand, della comunicazione, del marketing, della fotografia, della musica, dell’arte, di tanti tipi diversi di arte. Abbiamo scelto 13 soggetti, molto differenti tra loro, ma simili per attitudine e senso di ribellione. Abbiamo provato a chiedergli quale fosse stato l’attimo, l’idea o l’episodio che ha scaturito dentro di loro una rivoluzione creativa, portandoli a sviluppare la forma espressiva che li caratterizza oggi.

 

 

Marco Mucig: Regista

“Quando avevo 16 anni, stavo leggendo una rivista di skate, e sono rimasto senza parole. Ecco come mi sono appassionato all’illustrazione, alla fotografia, al video, alla grafica. Quello che mi ha affascinato di quel mondo era la forte componente espressiva, la grande creatività. Hoho esplorato questi campi, fino a quando ho trovato il mio: il film”.

Daniele Desperati: Art Director

“Sono nato nella bassa provincia bergamasca. Territorio ostico alle rivoluzioni creative.Case, campi, zone industriali. Ho i miei primi ricordi di Milano a fine dei ‘90. Il treno che entra lento in Centrale e i muri degli scali coperti di tag e graffiti. A unidici anni rimasi ipnotizzato dalla D di Dumbo. Sapete di cosa parlo”.

Janet Fischietto: Performer

“Viaggiare con la fantasia, inventare racconti, dipingere e immergermi nel colore; da sempre instacabile creatrice di mondi. E’ stato il mio primo contatto con le drag queen storiche milanesi 15 anni fa a darmi il coraggio per dare vita a Janet Fischietto e il concetto di – Live your life as the greatest show ever! – “

Nicolò Talignani e Valerio Ruberto: Co/founder Waxman Brother

“Più che un episodio o un pensiero, a far scattare la molla di Waxman Brothers è stato un suono. Quello di 2 produttori che nel 2014 iniziarono a spingere nuovo afro-futurismo: Dj Khalab e Clap! Clap!. La rivoluzione nasce dalla multiculturalità e noi abbiamo cercato di tradurla in abbigliamento”.

Dea Madama Curic: Art Director

“Un giorno mi trovai a piangere lacrime amare mentre passeggiavo per Milano, non ne ricordo il motivo, ricordo solo che nessuno dei passanti ci faceva caso. È stato spiazzante e liberatorio allo stesso tempo. Realizzai di essere libera, libera a dar vita alla “madama” che è sempre stata dentro di me”.

Marcellina Di Chio: Club promoter

“Luglio 2007, anno della maturità.12 ore di treno e mi ritrovo davanti al palco più grosso che avessi mai visto. Torino,Traffic,Daft Punk. Battiato cantava in attesa del duo.Era qualcosa di così grosso che non volevo essere una semplice spettatrice!Non so come riesco ad entrare in backstage, e lì ho capito cosa avrei fatto da grande”.

Mattia Turco: Artista cross-mediale

“Dipingere per sottrazione. ricercare un rumore vero, inconscio. coprire colori per riscoprirli in nuova forma. legandosi allo skateboarding, come arte, nei contrasti. l’armonia di un gesto che distrugge, creando libertà. una spinta verso nuove sperimentazioni. unite in uno sguardo verso l’interno.”

Rae Primo: Artista e tatuatore

“E’ stata la mia natura a portarmi dai Graffiti, alla pittura astratta su tela e ora al tatuaggio. Le mie rivoluzioni creative partono dalla necessità interiore di esplorare le arti con coerenza, si susseguono periodicamente a costante servizio della bellezza, la più alta forma espressiva esistente”.

Aliosca Bisceglia: Casino Royale

“Le visite allo shop di Fiorucci da bambino negli anni settanta, l’ascolto di Sandinista dei Clash, l’aver frequentato Istituto Statale d’Arte alla Villa Reale di Monza, i miei primi viaggi a Parigi, Amsterdam e Londra. Aver vissuto in spazi liberati e liberi. L”osservare e la pratica del fare sono quello con cui continuo ad autoalimentare la mia creatività, una rivoluzione continua”.

Egreen: Rapper

“La presa di coscienza in merito al fatto di avere una responsabilità e nello specifico la consapevolezza di avere delle cose da dire, sono i due fattori principali che hanno sancito un vero cambiamento nel mio percorso di crescita artistica e personale. Non dimenticando mai di essere uno -student of the game- a vita”.

Patricia Armocida: Gallerista
“Sentii le farfalle nello stomaco quando realizzai che avevo appena venduto un’opera ad un visitatore semplicemente spiegando la qualità di un artista. Ero una stagista e fu del tutto involontario. Era il 2005, l’opera era un esemplare unico di Shepard Farey. Ora vale dieci volte tanto”.

Giacomo Colombo: Founder di Radio Raheem

“Un giorno mi sono svegliato e ho deciso di dimettermi, avevo le mie ragioni. Quando finalmente sono stato libero di alzarmi la mattina e decidere cosa avrei fatto da quel giorno in poi, ho sentito solo il bisogno di adrenalina, quella che ti circola in corpo quando non sai come affrontare una situazione diversa, nuova, fuori dalla tua zona di comfort”.

Tito Hu: Fashion designer e fotografo

“La mia vita è cambiata arrivando in Italia. Sono cresciuto in Cina e non homai pensato che un giorno avrei vissuto un luogo diverso come Europa. I primi tempi è stato molto difficile integrarmi nella società perché non sapevo la lingua e non conoscevo nessuno .Piano piano ho imparato ad aprirmi a nuove conoscenze ed esperienze, Questa rivoluzione, anche a livello creativo mi ha cambiato profondamente”.