Photo by Andrea Lomaglio
–
Credo che una fotografia possa avere molti significati custoditi in sé, uno dei valori più forti, che da sempre mi ha affascinato, è la carica di “story telling” che può trasmettere. Qualcosa che per definizione è immobile, ma che può guidare lo sguardo di chi osserva e portarlo ben oltre l’immagine. Questa è stata la mia ispirazione, ho pensato che sarebbe stato interessante provare a raccontare una città, quella in cui vivo, quella che mi accompagna a casa la sera o con la quale combatto nelle mattinate di traffico, attraverso scatti che ritraessero la vita che in essa scorre. Una quotidianità che è portata in scena ogni giorno da persone, persone reali e al tempo stesso, “personaggi”. Ho pensato al quartiere in cui vivo, i Navigli, e si è delineata l’area della mia indagine, o almeno la prima parte di essa, forse. Il processo è stato quello di osservare le persone attorno a me, catturarle con gli occhi e con l’obbiettivo, facendo un passo in più verso di loro, ma senza influenzare il loro stato, senza interagire con loro, questo avrebbe fatto svanire la naturalità, vero target dello scatto. É così che una barba, un cappello, una pelliccia, un piede davanti all’altro sul pavet, si sono mescolati in un progetto ampio, si sono uniti per essere gli attori di questa rappresentazione. Credo che i Navigli siano così, straordinariamente eclettici, eterogenei, turistici e al contempo riservati, per pochi in alcuni angoli, quanto per il grande pubblico in altri, cuciti indissolubilmente nella trama della città di Milano, ed abitati, attraversati dalle persone che si possono osservare nelle mie foto. Certamente non è tutto lì, i personaggi non sono mai finiti, si susseguono uno dopo l’altro, di giorno in giorno. Questo è solo uno sguardo, è solo il “ mio” sguardo, una connotazione soggettiva, con un valore semplice. Lo strumento per realizzare tutto questo, doveva essere pratico, portatile, discreto, ed essere sempre con me… il mio pensiero è andato al mio iPhone, che sarebbe potuto essere, non solo un compagno lavorativo e di relazione, quale si dimostra tutti i giorni, ma anche il mezzo tramite il quale fermare i miei personaggi, collezionarli, ed esaltare i loro tratti.