Pandemic Diaries – La nuova quotidianità di New York

Fotografie di Paolo Testa
Testo di Ginevra Corso


Pademic Diaries è l’ongoing project newyorkese del fotografo italiano Paolo Massimo Testa. Un progetto spontaneo, inevitabile e in continuo aggiornamento, nato dall’alterazione della realtà che il COVID-19 sta trascinando con sé.

Ma la realtà di oggi è tanto diversa da quella precedente?

Le notizie dall’Italia, una preoccupazione prematura rispetto alle misure di sicurezza giunte negli USA con qualche settimana di ritardo. Paolo vive prima un coinvolgimento emotivo profondo, e solo dopo la reazione di New York alla Pandemia.

Shut down dei negozi e dei business non essenziali, una distanza di sicurezza di 6 feet, l’invito a curare la propria igiene. Lavatevi le mani. L’invasione dei guanti in lattice e delle mascherine, i gel igienizzanti alle stelle.

Paolo inizia la sua quarantena volontaria, dal momento che a New York non vi è nessuna legge che obblighi a rimanere in casa. Prima lo sport casalingo, e le serie tv. La spesa in mascherina, social distance inclusa. Poi la corsa ad orari strategici per evitare gli altri. Nessun contatto umano e pian piano, una mutazione del quotidiano sempre più invadente.

Un cambiamento inevitabile, una nuova estetica, una nuova abitudine. Paolo torna ad essere fotografo, in un nuovo contesto. Lo documenta, porta a sviluppare le sue analogiche in bici, vive il mondo attraverso il suo obiettivo e in solitudine, disegna nuovi rituali.

Pandemic Diaries vive l’esperienza di Paolo e ci conduce a un bivio. Da un lato vediamo la vita che va avanti, nonostante l’emergenza. L’uomo che si adatta, nuove immagini che si integrano nelle azioni di tutti i giorni. La riflessione su come tutto possa cambiare d’improvviso e noi col tutto, quasi senza rendercene conto.

Dall’altro lato c’è un aspetto ruvido, disturbante. Ci viene detto che questo virus sia democratico, colpisce tutti. Amici che dicono di aver capito il senso della vita, di saper apprezzare davvero le piccole cose. C’è chi fa buoni propositi, chi sogna un ritorno alla normalità come se la normalità fosse stata qualcosa di eticamente accettabile. Pandemic Diaries ci fa capire invece quanto quella normalità fosse deleteria, quanto questo virus non sia affatto democratico.

Alle foto dei newyorkesi con la mascherina customizzata si affiancano le immagini di chi non ha la possibilità di procurarsela nemmeno, la mascherina, chi forse è a malapena raggiunto dall’informazione. I senza tetto, le classi ai margini che restano in strada a ricordarci che non c’è nulla di equo in tutto questo. A New York il COVID-19 è più letale per chi non può permettersi una assicurazione sanitaria, per chi vive in pochi metri quadrati, per chi vive alla giornata.

Pademic Diaries cattura col senso di identità, fa sentire a chi vive New York un forte senso di appartenenza ai suoi luoghi, lascia lo spettatore riconoscersi nei dettagli della città. Dettagli abituali che ora appaiono distorti e che lasciano sospesi nell’incertezza.

Vogliamo davvero tornare alla normalità?

Resta aggiornato sul progetto su http://www.paolo-testa.com