Fotografie di Matteo Piacenti
Testo di Federico Camizzi
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RiMEMBRA è un album di memorie, un progetto identitario. È un monito che Matteo Piacenti rivolge a se stesso: ricorda le membra, i corpi dei “ragazzi di vita” – amici, amanti, confidenti, compagni – che hanno segnato il tuo cammino, rendendoti ciò che sei. Ma se fosse solo un memento per il suo autore, questo lavoro non avrebbe spazio nel dominio dell’arte.
Invece Matteo Piacenti capisce perfettamente che nessuna immagine è mai semplice contenitore di un ricordo definito e inequivocabile, ma è sempre, piuttosto, una traccia che accende la scintilla dell’atto di ricordare, che per un essere fallibile come l’uomo è anche, spesso, sinonimo di immaginare.
Da un lato, quindi, è essenziale la scelta di raffigurare soggetti maschili, in pose mai troppo artefatte, calati nel flusso dell’esistenza, in un dialogo continuo con il fotografo che con quegli scatti sta scrivendo la sua storia e limando la sua identità. Dall’altro, però, non vi è alcuna paura della post-produzione, né alcun ossequio verso una qualche forma di referenzialità.
Il linguaggio utilizzato in RiMEMBRA è, infatti, eminentemente acromatico. L’alternarsi di luci e ombre, il diffondersi del grigio o il contrasto fra bianco e nero sono i dispositivi comunicativi che il giovane fotografo utilizza per dare vita a un’immagine suggerita dal momento vissuto, ma che prende forma nella mente del fotografo ed esiste ancora prima di comparire su uno schermo. Ciò che queste immagini devono far ricordare non sono tanto i corpi, bensì le sensazioni – tattili, visive, olfattive – suscitate nel fotografo, che nell’incontro con quei corpi ha scoperto se stesso.
E, poiché di sensazioni si tratta, non vi è la necessità di alcun ancoraggio a una dimensione spaziotemporale univoca. Le immagini non seguono un ordine cronologico, ma possono essere concatenate in modi potenzialmente infiniti: ognuna di queste disposizioni aprirà nuovi orizzonti di senso e suggerirà nuovi tracciati verso cui indirizzare il proprio ricordare o immaginare.
RiMEMBRA è un viaggio nella sensibilità di un giovane fotografo omosessuale che, con l’atto del fotografare, impara a dare un senso alle sue intime emozioni. Al fruitore di queste immagini sono consegnati indizi per (ri)costruire il delicato ma turbolento universo di Matteo Piacenti, che attraverso i corpi degli altri racconta se stesso.