Fotografie di Elena Lorenzi

La consapevolezza di essere stati creati sulla spiaggia ancora oggi appartiene ai pescatori artigianali della costa portoghese. Se si ha l’occasione di visitare il villaggio di Costa de Lavos, nel centro del paese, ci si potrà rendere conto dell’inesauribile legame tra la gente del posto e l’oceano. Lungo la costa sopravvive una tecnica tradizionale di pesca con reti a strascico, chiamata Arte-Xávega. Si tratta di un metodo di pesca tra i più antichi al mondo, proveniente probabilmente dal mondo arabo. Oggi pochi sono i giovani interessati a un mestiere così duro e poco redditizio. Forme di rapporto con la natura in cui nulla ci appartiene non si adattano più ad un’economia votata al consumo eccessivo e indiscriminato. Ma la pesca artigianale rimane un’attività lenta e imprevedibile, senza scorciatoie, porta di accesso all’identità di un popolo e una diversa idea di sostenibilità.

 

Carlos e João ridipingono la barca “Mocidade da Costa” (“La gioventù di Costa”), cambiandone la matricola, prima dell’inizio della stagione di pesca. Maggio 2022

Centro sociale di Costa de Lavos, precedentemente era l’ambulatorio del paese. Maggio 2022

Carlos e Russo (soprannome di Carlos per via dei suoi capelli biondi) riparano il trattore sulla spiaggia. Maggio 2022

Carlos osserva il trattore sulla spiaggia mentre fuma una sigaretta. Maggio 2022

Abitanti di Costa de Lavos osservano il trattore spianare la sabbia per la costruzione della baracca dove il pesce pescato sarà venduto. Maggio 2022

Antonio mi mostra come viene fatta una rete a mano. Maggio 2022

Russo richiude il sacco della rete lunga diverse centinaia di metri, dopo che era stato aperto il giorno prima per essere svuotato del pescato. Giugno 2022

Due corde, una per lato, sono agganciate a due trattori che le ritraggono lentamente dall’acqua assieme alla rete. Giugno 2022

Le reti vengono disposte sul rimorchio man mano che vengono recuperate. La rete impiega circa mezz’ora a ritornare a terra. Giugno 2022

Costa de Lavos al tramonto. Giugno 2022

Il pescato viene suddiviso a mano in cassette per poi essere venduto direttamente sulla spiaggia. Giugno 2022

Veduta dalla barca della fabbrica di carta, parte del gruppo Navigator, uno dei più grandi in Europa. Giugno 2022

Veduta dalla barca delle operazioni di lancio della rete. Giugno 2022

Ritorno verso la terraferma. Giugno 2022

Crocefisso appeso alla barca “Fé em Deus” di Cortegaça. Luglio 2022

Gabbiani ripuliscono le reti dai pesci che sono rimasti impigliati e ripuliscono la spiaggia. Cortegaça, luglio 2022

Operazione di smistamento del pesce e di vendita direttamente dalla rete appena arrivata sulla spiaggia. Tocha, luglio 2022

Il capo della compagnia di Tocha (in piedi a sinistra) è tra i più anziani ancora in attività. Tocha, luglio 2022

Chiosco a Costa de Lavos. Luglio 2022

La barca viene spinta in mare dal trattore. Fino agli anni Novanta tutte le operazioni erano fatte con l’aiuto di decine di persone e tre coppie di buoi, mentre la barca era a remi e ospitava fino a trentadue persone.