Intervista a cura di Stephen Ajao
Foto di Federico Casella
Video di Enrico Cerovac

 
Rubrica Underdogs

 

 

 

 

 

 

Un frame di chi è connesso e vive diversi aspetti della città che cambia.
Joy Awosika
Uneasyness – Underdogs

 

 

 

 

 

 

Italiano e milanese 2.0.

Joy Awosika, diciott’anni nato e cresciuto a Milano, di origine nigeriana da entrambi i genitori.

Sotto la lente di Underdogs by Uneasyness, raccontiamo sfumature di una delle giovani promesse dello skate italiano. Dando uno sguardo in rete a Joy (@joyawosika)  subito balza all’occhio uno skate style molto deciso ed old school, supportato da un codice d’abbigliamento fortemente influenzato dai grandi classici degli albori della cultura hip hop degli anni ’90 e 2000, come Lil Wayne e The Game.

Grazie ad un crescente status di skater nella nostra città, Joy viene individuato da un noto skate brand americano e scelto come ambassador per l’Italia.

Joy vede così realizzato uno dei suoi sogni più ambiti.

 

 

“DGK non è solo un marchio, è un modo di vestirsi con un’attitude che viene dal passato, quasi Ghetto style. Da piccolo avevo scoperto l’influenza dell’Hip Hop ascoltando i dischi rap che mi passava mio fratello. I primi dischi di Snoop Dog, Eminem e molto Gansta Rap; credo che questo abbia influenzato tanto il mio modo di vestire ed al contempo di sk8tare.

Esistono anche gli skater gangsta, e DGK è attualmente il brand skate più gangsta di tutti, per quello volevo entrarci dentro. Ho sempre guardato con molta ammirazione Steve Williams e Josh Kalis per il lavoro che hanno fatto e tutt’ora fanno.

Nonostante la giovane età Joy non si nasconde, nei suoi occhi si leggono distintamente un forte senso di caparbietà e prontezza di carattere. Segni atipici se confrontati con quelli dei suoi coetanei.

 

 

 

 

Joy ci racconta di quanto sia stato fondamentale lo skate nella sua vita. Lo ha aiutato a superare momenti davvero difficili, come la separazione dalla famiglia dall’età di otto anni, quando a causa di una serie di difficoltà lui ed i tre fratelli furono costretti a lasciare il nucleo familiare.

“Mi feci regalare uno skate in comunità e da lì nacque la mia passione. Quando potevo guardavo i video ma per lo più passavo il tempo a sk8tare. E così il mio stile si è evoluto”. La cifra stilistica di Joy è infatti molto differente rispetto quella dei compagni skater di Milano.

Abbiamo analizzato assieme a lui la scena skate della nostra città e abbiamo capito che per gli skater lo stile è fondamentale per definire la propria personalità.

 

“La mia cultura è un mix tra quella nigeriana e quella italiana, per forza di cose il mio stile deve avere un mood che rifletta queste due sfere. Personalmente ho sempre voluto seguire le mie radici prendendo ispirazione dalla cultura nera ed anche dai grandi skater afro americani. Lì la cultura sk8 è molto forte.”

Nonostante la skate culture a Milano sia un po’ ai margini, la scena si sta evolvendo e ci sono sempre più ragazzi che cominciano a praticare questo sport riempendo così gli spot storici e anche quelli più popolari.

 

 

 

Alla domanda “Cosa ne pensi dei rumors sulla prossima apertura di Supreme a Milano?” Joy risponde:

“Penso che se dovesse accadere, Milano sarà per forza di cose una città ancora più innovativa e alla moda, rispetto anche alla cultura skate mondiale. Potrebbe essere una novità positiva per i giovani che seguono lo skate, nonostante purtroppo ci sia davvero troppo hype legato al brand Supreme e di conseguenza persone abbastanza fake che lo vestono e lo promuovono.”

 

 

 

 

“Io sono molto legato a Milano ed alla sua scena. Sk8to regolarmente a Lampugnano e Centrale, che sono dei melting pot dai quali passano tutti gli sk8ter di Milano. Lo skate park forse più completo di Milano è a Lampugnano, anche se ultimamente sta cominciando a farsi notare anche la Bocconi come spot. Chissà se diventerà mai un luogo magico come Macba a Barcellona. Attualmente a Milano non c’è ancora un bacino di persone tale per consentire l’apertura di uno skate park di livello, ed anche per questo motivo non siamo tantissimi, noi della scena milanese. Ma diciamo che ci difendiamo bene! Alla fine Centrale, che è uno spot storico, viene calcato e filmato nell’ambito skate da decenni ormai”.