Fotografie di Nicola Bertellotti

Con l’espressione «terzo paesaggio», introdotta dal paesaggista Gilles Clément, si indicano i luoghi abbandonati che si trovano ai bordi, nelle periferie ma dentro ai perimetri. Sono andato alla ricerca di ambienti in cui l’assenza dell’attività umana ha generato un rifugio per la conservazione della diversità biologica, spazi indecisi che non esprimono sottomissioni al potere e sono meravigliosamente inutili. Ho fotografato ex colonie, chiese, scuole e fabbriche dismesse, tutti soggetti in cui domina l’elemento vegetale. Nel terzo paesaggio infatti è centrale l’approccio ecologico che ci invita a percepire la terra come entità viva, come un grande giardino in cui tutti i frammenti che ignoriamo ci offrono opportunità di rigenerazione. Gli edifici in rovina mostrano che nella loro lenta distruzione sono cresciute altre forze e altre forme, quelle della natura; per cui l’opera dell’uomo può essere percepita come un prodotto della natura stessa.

À rebours, Belgio 2015

Agartha, Emilia-Romagna 2016

Aion, Toscana 2022

Call of the wild, Svezia 2017

Daphne, Belgio 2015

Disincanto, Portogallo 2022

Kairòs, Toscana 2022

La tentazione di esistere, Emilia-Romagna 2016

La valle dei mulini, Campania 2018

Rewilding, Marche 2022

Ri-creazione, Emilia-Romagna 2021

Ruat caelum, Liguria 2022

San Vittorino, Lazio 2018

Terme Torretta, Toscana 2022

The escape dream of a tree, Piemonte 2016

The world without us, Toscana 2019

Theatrum naturae, Emilia-Romagna 2021

Zombaria, Portogallo 2022