Fotografie di Francesco Andreoli

Sarebbe stata una seconda Firenze, una città satellite di dodicimila abitanti situata a pochi chilometri dal centro. Sorgane, quartiere popolare del capoluogo toscano, è il risultato di un Piano Urbanistico tanto avveniristico quanto discusso. Disegnato negli anni Cinquanta da un gruppo di architetti coordinati da Giovanni Michelucci, il progetto prevedeva lo sviluppo di un grande complesso popolare autonomo: case, servizi, negozi, piazze e collegamenti tra la pianura e la collina, luogo dove sarebbe sorto un nuovo Piazzale Michelangelo. Una serie di ostacoli politici ridimensionò il progetto originale, eliminando la porzione in collina del quartiere e prevedendo una capienza di soli quattromila abitanti.

Sorgane è oggi il volto del brutalismo degli architetti Ricci e Savioli, di un quartiere molte volte chiuso in sé stesso, sospeso in un tempo proprio. Sorgane è un vicolo cieco che raccoglie le storie dei suoi abitanti, le fa permeare attorno ad una piazza, le fa incontrare sui ballatoi, sulle terrazze e sui piani di cemento. Storie solitarie, molte volte timide e riservate, come se appartenessero ai soli protagonisti.
Questi sono gli elementi che ho cercato di raccontare con le mie immagini, in un’esplorazione visiva che mette al centro gli spazi, gli edifici, il rapporto con la natura, il vuoto. Quello che ne risulta è il ritratto di un luogo che rimanda al passato, ma che vuole rinascere con la forza e l’entusiasmo delle nuove generazioni.