Fotografie di Camilla Piana
Testo di Marcello Gori
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I
All’inizio era il progetto per uno spettacolo: uno strampalato Don Chisciotte contemporaneo alle prese con Milano e i suoi tanti mulini a vento. Poi la pandemia e un obbligatorio ripensamento: niente più teatro, niente più pubblico seduto stretto in una sala. Ma qualcosa si doveva fare con tutto il materiale già raccolto: ore e ore di interviste ad abitanti, lavoratrici e lavoratori, istituzioni. Il tema delle domande: il rapporto con il Municipio 1, quel piccolo grande cerchio racchiuso dalle Porte di Milano. Un centro pieno di storia, monumenti, turisti, boutique, ma anche di persone comuni, dei loro desideri, dei loro ricordi e delle loro visioni. Riascoltiamo tutto il materiale, e cerchiamo di dare un ordine ai temi, ai cuori pulsanti che ci sembrano emergere dalle parole degli intervistati. Immaginiamo una passeggiata per le vie del centro, dalla mattina fino a notte inoltrata, alla scoperta delle voci segrete che ogni città nasconde nel suo tessuto. Come in una performance site-specific, cerchiamo di dare un suono ad ogni capitolo, una musica che possa intrecciarsi alle parole per produrre un risultato altro, che sia insieme documento e suggestione.
II
A quel punto capiamo che per completare la nostra esperienza abbiamo bisogno di immagini, fotografie che offrano un altro piano di lettura, aprano squarci di colore e umanità dialogando con la nostra traccia audio. Da Perimetro, partner di questa avventura, ci arrivano i lavori prodotti durante il lockdown della scorsa primavera da una serie di giovani fotografi. Decidiamo di contattare Camilla, perché ci colpisce la sua gamma cromatica, il suo sguardo discreto ma mai generico, la profonda umanità che affiora in ogni scatto. Le raccontiamo dei nostri mesi in videochiamata, trascorsi a mettere insieme i pezzi del nostro puzzle umano; facciamo sentire le prime prove della traccia audio, con le persone che si incontrano e dialogano nello spazio astratto del suono. Insieme però le chiediamo di sentirsi libera di esprimersi. Non ci interessa che inquadri il Duomo, il Castello, Piazza Sant’Alessandro; la cosa più importante è che ci presti il suo sguardo, lo metta in sintonia con il nostro, e provi a fare quello che noi vorremmo raccontare: la passeggiata di un flâneur nella Milano del 2020, sospesa fra passato e futuro, in un momento in cui il mondo, soprattutto quello urbano, è attraversato dallo spettro di cambiamenti epocali del nostro modo di vivere, di muoverci, di incontrarci.
III
Quando riceviamo la sua selezione, ci è subito chiaro che le fotografie hanno colto nel segno, riuscendo ad arrivare là dove il nostro racconto si ferma, e insieme costituendone uno specchio, un corrispettivo iconico. Infine è di nuovo il nostro turno: decidere quali stampare, in che formato, capire come organizzare nello spazio questo racconto – per immagini – che si sarebbe sovrapposto al nostro – sonoro. Ecco, in sintesi, lo spirito che ha animato questo progetto, quello che proviamo a porgere ai nostri visitatori: un invito a camminare, spalancando lo sguardo in tutte le direzioni, ma anche a prendersi un tempo, e sostare, catturando un dettaglio, uno sguardo, un’emozione. Chissà che non sia questo il segreto per vivere la città.
Crediti
Let’s Keep In Touch è un progetto di Ecate
con il contributo e il patrocinio del Comune di Milano
con il sostegno di Fondazione Cariplo
in collaborazione con Perimetro, Teatro Carcano, Tournée da Bar, Teatro del Perché, Ostello Bello e Casa degli Artisti, progetto vincitore del Bando Quartieri 2019
Curatela artistica senior:
Marcello Gori, Sebastiano Leddi, Josephine Magliozzi, Sara Carmagnola, Federica Paladini
Curatela artistica junior:
Mohamed Boughanmi, Matteo Boveri, Viola Cappelluti, Isabella Cassisa, Marco Finardi, Michela Formis, Elian Giordano, Alessandro Panzolli, Isabella Rizzitello, Alessia Santulli
Ideazione e Direzione Organizzativa Josephine Magliozzi
Relazioni Territoriali Sara Carmagnola
Produzione Federica Paladini
Coordinamento artistico, sound design e musiche originali Marcello Gori
Fotografie Camilla Piana