747

Photo by Tangino

Quando sono entrata al 747 ho sentito subito l’esaltazione della novità. Scendi le scale e incroci sguardi, immagini, suoni forti. Il venerdì e sabato sono le serate “latine”: fuori inverno freddo pazzesco, cappotti, giacche, maglioni e dentro tutti mezzi svestiti e sudati. Quanta bellezza! Fotografare tutto e tutti è per me la normalità, nessuno si stupisce e nessuno (o quasi) fugge l’obiettivo, però quando non sono su un set lavorativo ma nel mondo reale, la situazione purtroppo cambia. Vorrei che tutti fossero dei “soggetti” a mia disposizione, che si lasciassero fotografare, vorrei muovermi tra loro e non essere notata, vorrei rubare tutto quello che voglio, con ingordigia, ma sfortunatamente non posso farlo. Devo adattarmi, perdendo alle volte dei momenti fantastici perché “loro” non desiderano sempre farsi fotografare e – quando non rubo, cosa che faccio spesso- li devo amaramente accontentare. Al 747 ho dovuto accontentare parecchie persone perché erano in “incognito”. Per fortuna però ho trovato anche tante persone contente, serene, che non badavano a me e che volevano solo divertirsi e si lasciavano fotografare.