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Wildstage a cura di Gio Blonde / Wildromagna

CODICE PRODOTTO:

Wildstage a cura di Gio Blonde / Wildromagna

100,00 

Categoria:

Esaurito

LUOGOMare Culturale Urbano, Milano

DATADomenica 9 marzo

STAFF E DOCENTI Gio Blonde

LINGUAItaliano

N.MIN PARTECIPANTI5

N.MAX PARTECIPANTI15

Hai qualche domanda sul prodotto? Contattaci

DESCRIZIONE

PROGRAMMA

EXTRA INFO

TS & CS

Descrizione

ISCRIZIONI APERTE FINO A MERCOLEDÌ 5 MARZO 2025

Iscriviti al webinar gratuito di introduzione al workshop che si terrà lunedì 3 marzo alle 18, per scoprire di più sui contenuti.

I workshop -wildstage- di Gio Blonde sono laboratori di fotografia analogica e/o digitale per fotografi amatoriali e principianti che stanno cercando la propria identità artistica, il proprio stile e/o che vogliono fare un salto verso l’autorialità.

Sono incontri fotografici dove l’intento da sempre non è cercare fotografə, professionistə, né modellə. Non è necessario essere artistə, possono candidarsi tuttə: fotoamatorə, modellə, vanesiə e egocentrichə, timidə e imbarazzatə.

E’ un laboratorio soprattutto per chi sa e/o desidera mettersi a nudo. E poi, grazie alla magia delle sessioni (BlindSession e FeelingSession) e dell’esperienza, ogni fotografə potrà essere antimodel e ogni modellə potrà fotografare, provando a raccontare tutte assieme una storia. Perché fare delle buone foto, che raccontino una storia, in relazione con l’altro, è una storia più complessa.

La fotografia nasce da un incontro. L’incontro di due o più persone, ma anche l’incontro tra noi e le persone che abbiamo amato, l’ambiente che ci circonda, gli oggetti, la musica, che hanno segnato ciò che siamo. Ogni incontro deve essere scevro da meccanismi coercitivi o da condizionamenti esterni. Tale incontro può solo essere basato sul consenso e sul desiderio di comunicare, e di raccontare. Raccontare noi stessi e il nostro mondo in forma libera, onesta e diretta. Documentando, attraverso le immagini, chi siamo e che Racconto stiamo vivendo. La fotografia in questo wildstage è come un incontro, senza paura e con coraggio.

Il Wildstage è suddiviso in sessioni per facilitarne il percorso sensoriale. Concentrandoci e lavorando su tutti i sensi (attraverso la BlindSession e la FeelingSession) come l’udito, l’olfatto, la vista il tatto, è possibile trasformare il momento dello scatto in qualcosa che oltrepassa il gesto stesso, restituendo però al gesto il suo fare arte e alla fotografia, l’opera evidente densa di emozione.

La fotografia è uno strumento di comunicazione effettivo ed è proprio attraverso una BlindSession che è possibile infrangere i propri limiti e aprire nuove possibilità di pensiero attraverso il quale possiamo generare un nuovo linguaggio per raccontare storie e condividere esperienze che stimolano nuovi dialoghi.

Partecipare e vivere la BlindSession può essere una ricerca sul complesso rapporto tra fotografia, esseri umani ed il loro Matrix. E guardare non vuol dire solo vedere, ovvero pensare a un approccio sensoriale alla fotografia, ma vivere un’esperienza reale, profonda e soprattutto multisensoriale che fa entrare in contatto con la propria condizione. Un cammino introspettivo fatto di suoni, odori e sensazioni tattili, in cui la “mancanza momentanea della vista” non è un ostacolo, ma solo motore progettuale e motivo vivo di concentrazione sugli altri aspetti sensoriali.

Programma

COSA IMPARERAI

Domenica 9 marzo
dalle 15.00 alle 18.00

Ore 15.00: incontro, presentazione progetto, presentazione partecipanti.

Ore 15.30-16.30//BlindSession curata da Gio Blonde: ho deciso di cominciare proprio dagli occhi,
poiché è la vista che si vuole colpire. Scattare senza guardare. Eccolo, il limite imposto. Chiudere gli occhi
allo sguardo. Lasciarsi andare al sentimento che sa come vedere anche senza guardare. Fotografare senza
guardare è un’esperienza che mette in gioco molto di sé stessi e vengono, obbligatoriamente, coinvolti tutti
gli altri sensi. Così che la mancanza temporanea della vista, durante il gesto fotografico, consenta di vedere
oltre il visibile.
Sessione fotografica.

Ore 16.30: Pausa

Ore 17.00-18.00: FeelingSession curata da Gio Blonde: per creare immagini vere occorre vivere profondamente ogni cosa. E poi documentare. Superare il distacco apparente ed instaurare un dialogo attivo con sé stessi e gli/ le altre, dove “sentire” diventa scoperta e ri-scoperta di qualcosa che è già dentro di noi e che riconosciamo.
Durante la FeelingSession la macchina fotografica ha un ruolo secondario. Proviamo, attraverso il
dialogo ottenuto con domande e risposte di avvicinaci ai nostri sentimenti, di mettere in discussione e
riconciliarci con la loro definizione, prendendo consapevolezza di noi, paure e desideri compresi. Sessione
fotografica a seguire.

Extra info

Gio Blonde
Psicologa, performer, fotografa e antimodella. Nata guerriera e libera. Diviene Dea della Verità nella sua seconda vita. La fotografia è stata una “chiamata”, come Gio ama definire il passaggio da una sorta di stato di coma a una rinascita e consapevolezza attraverso i primi autoritratti. È entrata in contatto prima con la fotografia digitale e poi con l’analogica, nel 2018. Dopo diversi workshop con Enrico De Luigi, Toni Thorimbert, Jacopo Benassi (con cui ha realizzato la sua prima performance), Settimio Benedusi ed Efrem Raimondi, comincia a scattare di notte tra bagni e rave per arrivare al nudo come linguaggio della verità. Iniziano le sue performance e attraverso le Blindsession, ispirate alla madre cieca, fotografa e comprende che la macchina fotografica è solo un mezzo ed è attraverso lo scambio di energia, cuore e pelle che si può creare trasformazione. Ad oggi le sue performance vengono realizzate durante i workshop fotografici (WildStage, con @wildromagna_2022) che tiene in Italia ma anche in altri paesi europei. Collabora da tre anni con @lulu_withheld al progetto artistico WildRomagna, avviato nel periodo Covid in Romagna, che ha creato incontri fotografici, artistici e relazionali attraverso le varie Call e Workshop organizzati.
Di notte ogni corpo diventa un verbo con cui Gio si mescola, si offre e si trasforma. Ogni relazione è una matrice. Ogni fotografia è un trauma. Senza trauma non c’è evoluzione. Senza evoluzione non c’è Amore. Gio provoca l’altro con il suo carattere e il suo nudo progressivo per condurlo alla relazione. L’altro può seguirla o opporsi a lei. Gio si riconosce in ogni specchio di ogni bagno. Di ogni incontro/scontro: gli amanti, quelli mai più rivisti, quelli ignari della seconda vita di Gio, quelli incontrati per caso… ma soprattutto quelli che fanno parte del suo Matrix.

TS & CS