Fotografie di Pietro Baroni e Davide Bernardi
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Quando abbiamo pianificato il nostro viaggio, sapevamo che saremmo entrati in terre ospitali ma non pensavamo che sarebbe stato così coinvolgente da poter essere catalogato come uno dei viaggi più belli mai fatti nelle nostre vite. Abituati a viaggiare in tutto il mondo, ci siamo resi conto che a volte la bellezza e gli incontri più potenti li puoi avere proprio a due passi da casa. L’idea è stata semplice: luglio 2019, due amici fotografi, una sola macchina fotografica da usare in due e i 350 Km della Via Emilia / SS9, per scoprire i luoghi e le persone che popolano una delle strade più antiche d’Italia. Seguendo le orme di grandi fotografi come Ghirri, Migliori e Guidi, siamo partiti da San Donato Milanese per terminare il nostro viaggio a Rimini. Moltissime, più del previsto, sono state le persone che ci hanno aperto le loro case e raccontato il loro mondo, condividendo con noi momenti della loro quotidianità, ospitandoci per la notte ed accogliendoci come se fossimo amici stretti o parenti.
Questi che seguono sono solo alcuni dei volti e dei luoghi che abbiamo incontrato lungo il nostro viaggio. La Via Emilia è come il filo di una collana che collega tante piccole e grandi perle. Ogni giorno e ogni luogo ne nascondono diverse. Sta solo ad occhi aperti e attenti trovarle. Lasciandosi stupire anche a pochi chilometri da casa propria.
Faenza. Un campo con un cartello che indica bene la principale specialità gastronomica romagnola, conosciuta in tutto il mondo. La piadina.
Parma. Enrico, della Latteria Sociale Cooperativa Mariani che produce Parmigiano-Reggiano, posa tra le forme di formaggio.
Vizzolo Predabissi. Una pompa di benzina abbandonata all’inizio della Via Emilia SS9.
Roberto “Zac” Zecca e Mattia Foroni, i giovani soci fondatori di questa officina delle meraviglie a Lodi. Zac e Mattia si occupano di personalizzare ogni genere di motocicletta per accontentare al meglio i loro clienti. Ormai sono tra i più ricercati in Italia. Invitati a presentare i loro lavori in tutta Europa, sono partiti con la loro prima creazione (una Triumph Scrambler Neverland nel 2014) e da allora non si sono più fermati. Grande spirito imprenditoriale e visione: “Siamo innamorati delle moto ma ci stiamo portando avanti quando la moda delle custom potrebbe avere una inflessione in futuro. Per ora il lavoro non manca ma stiamo già cercando di trasferire il nostro stile anche in altri ambiti come il design di interni. E ci stiamo divertendo parecchio a farlo.” Altro lavoro importante da loro realizzato è la special Vecchio Conio, una Moto Guzzi V9 alla quale sono state applicate delle banconote (lire italiane dal 1921, anno di fondazione della casa motociclistica lariana, fino all’ultima stampa) su un apposito materiale e poi ricoperte da ben dieci stati di vernice trasparente per una perfetta impermeabilizzazione.
Lungo la SS9 nei pressi di Lodi.
Sulla via Emilia in Provincia di Lodi e poco prima di superare il Po ed entrare in Emilia-Romagna. Marco Rancati, un ex militare della Croce Rossa Italiana che è stato in varie missioni in Iraq ora vende fiori e concimi. Sul suo terreno ha adibito alcuni mezzi militari a stanze per uffici.
Una cava di sabbia nei pressi del fiume Po.
Il Double J Ranch a Traversetolo (PR) conferma quello che dice Guccini: qui siamo “Fra la Via Emilia e il West”. Dal 1985 la famiglia Rinaldi si dedica con passione ai cavalli con lo scopo di migliorare il mondo dell’equitazione, insegnando alle persone a costruire un rapporto di fiducia e rispetto con gli animali, seguendo i principi della Natural HorseManShip. “Questo non è maneggio, ma qui cerchiamo di creare un rapporto di vera e propria partnership non violenta tra uomini e cavalli. Chi viene qui e partecipa ai nostri corsi impara che anche i cavalli, come le persone, hanno i loro caratteri, le loro preferenze, le loro abitudini specifiche per ogni individuo.”
Luciano, trattorista di un allevamento di oltre 400 vacche da latte nei pressi di Fiorenzuola. Il latte prodotto serve per fare il Provolone e il Grana Padano. Luciano ci tiene a dire di essere anche ipnotizzatore di galline. “Con le faraone è più difficile però. Sono più intelligenti”.
Un cartello della sagra di Sant’Ilario nel parmense.
Andrea, agricoltore e allevatore di maiali. È un ingegnere e posa davanti al suo campo di grano turco (“facciamo la foto qui che le piante sono belle alte”).
Uno dei maiali di Andrea e suo padre.
A Rubiera (RE), presso lo Studio di Registrazione Esagono, Stefano Riccò e Annibale (il suo gatto). “Questo è uno studio che porta fortuna a chi incide qui. Molti artisti hanno registrato tra queste mura i loro maggiori successi. Ligabue, Elisa, Gianna Nannini, Biagio Antonacci, King of Convenience, Modena City Ramblers, Ivano Fossati, Claudio Baglioni, Eugenio Finardi, Timoria sono solo alcuni”, esordisce Stefano mentre ci mostra la struttura dove lavora. Don Lumetti fondò Studio Esagono per dare una possibilità di lavoro agli ospiti della sua comunità e ciò che permeava la sua filosofia erano bellezza ed energia positiva. Perché senza bellezza si è perduti. E bellezza significa anche arte. “Siamo una terra che ama visceralmente la musica e l’essere molto artigianali credo sviluppi la nostra carica creativa e artistica. Sappiamo arrangiarci e girare a nostro favore alcuni imprevisti. Per esempio Ligabue stava registrando Buon Compleanno Elvis e le rane bue nei campi fuori dallo studio gracchiavano così forte che non si poteva incidere. Così decise che per quel giorno erano loro a dover cantare ed ebbe l’ispirazione di scrivere il pezzo Rane a Rubiera blues”.
Alex, un ragazzo russo, si accende una sigaretta mentre aspetta la carne che sia cotta sul suo bbq improvvisato tra le officine d’auto a Campo Galliano (Modena).
Dopo una cena a Nonantola (Modena) con alcuni amici che festeggiavano la ricezione del visto per alcune famiglie di migranti.
Margaux (metà italiana, un quarto marocchina, un quarto tedesca) lavora come barista a Faenza.
Simone non ha email e smartphone. Lavora da oltre 30 anni a Rimini costruendo a mano eliche per barche.
Alberto Manotti, istituzione locale a Brescello, si è autoproclamato Re del Po. Con i residui organici (e non) che il Grande Fiume rilascia sulle sponde sta costruendo un castello che si può visitare. Spesso si trova anche lui nei paraggi. “Io sono un Re. Ho il tempo, la natura e il Po. Non mi serve altro”.
Cesena. Marzio Anotolini è stato uno dei primi allevatori di struzzi per la macellazione della carne in Italia. Nella sua macelleria in centro città si può mangiare direttamente la carne di struzzo che cucina alla brace lui stesso.
A casa di Isa Perazzini, mamma di Marco Pesaresi, uno dei fotografi più importanti in Italia purtroppo scomparso prematuramente. I suoi lavori su Rimini e sulla vita delle metropolitane delle grandi città del Mondo sono progetti entrati nella storia della fotografia internazionale.