Fotografie di Luca Esposito
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Conoscere il Rione Traiano significa imbattersi prepotentemente con la negligenza delle istituzioni che hanno sedotto la popolazione con piani regolatori mirabolanti e socialmente innovativi per poi abbandonare questi stessi nelle mani di un sogno infranto e appena qualche opera di riqualificazione qui e lì. In mezzo secolo la popolazione sottoproletaria si è vista raddoppiare e con un tasso di disoccupazione pari al 70% si è arrangiata come meglio poteva, occupando le cantine e iniziando a vivere lì. “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior” è stata la frase che mi è arrivata alla mente come uno schiaffo: uno dei quartieri più rinomati per degrado e criminalità, mi stava offrendo un palcoscenico umano pieno di dignità, genio e creatività nell’affrontare le problematiche della vita; un’umanità che noi altri, abitanti della stessa città, osserviamo con cinica ed esotica curiosità.
Un gruppo di bambini in posa
Una bambina mi mostra i suoi giocattoli
Nunzio e suo padre Carmine
Carmine sposta suo figlio Nunzio da una sedia all’altra
Carmine sposta suo figlio Nunzio da una sedia all’altra
Carmine sposta suo figlio Nunzio da una sedia all’altra
Pasquale detto “O Muzzon” mi mostra i tatuaggi
Pasquale al lavoro con Carmine
Nunzio rientra in casa aiutato dai suoi
La macchina fotografica crea sempre un po’ di diffidenza
Carmine carica il ferro in macchina
Nessuno resta solo nel Rione Traiano
Il “Fossato Flegreo” una delle aree del Rione Traiano
Pasquale mi racconta del suo passato
Pasquale mi racconta del suo passato
Pasquale mi racconta del suo passato
La finestra altezza asfalto di Pasquale
Prove in cucina
Pranzo
Carmine ed uno dei suoi hobby