Fotografie di Benedetta Bendinelli
In Ecuador circa il 25% della popolazione parla Quechua, la lingua degli Incas. Nelle regioni amazzoniche non esistono tracce del mondo moderno, nemmeno i suoi rifiuti. E dove arriva l’intervento del nostro “accettabile” modo di vivere, si nota chiaramente la differenza. Si riconosce una violenta imposizione di abitudini, sistemi e costumi che sono il risultato di una grande fregatura chiamata globalizzazione. Vi diamo questa vita, prendiamo la vostra. Ho viaggiato lungo tutto lo scheletro del paese, partendo dalle regioni più fredde del nord, poi attraverso le Ande prima aride e poi verdi e fitte, fino alle caotiche e depresse coste del pacifico. Nessun luogo è mai identico a un altro, nessuna sensazione che si replica. Qualche volta ho avuto paura, a volte è stato impossibile scattare una foto, mi sono ammalata e sono guarita. Per attraversare alcune aree della foresta amazzonica mi sono dovuta affidare ad una guida locale, addentrarsi da soli è impossibile. Ho pianto, mi sono emozionata in alcuni silenzi e nei momenti di pioggia. Certe immagini mi hanno spezzato il cuore, in molti modi diversi.
È un paese di grandi contraddizioni, vita e morte si avvicendano in ogni angolo di cielo, è forse per questo motivo che se ne esce meravigliosamente distrutti.



















