Enzo Castellucci

33 anni, originario di un paese della provincia di Matera, Basilicata.Vivo a Milano da anni dove lavoro come vigile del fuoco.Mi sono avvicinato alla fotografia cominciando con una compatta comprata con il primo stipendio vero. Scattavo in maniera sporadica e molto spesso portavo la macchina fotografica agli eventi techno a cui ero assiduo partecipare allora. Solo quando ho comprato un Iphone5 ho cominciato a fare qualche foto di più. Poi ho deciso di acquistare la prima reflex, una Canon EOS 500D, in occasione di un viaggio che di lì a poco avrei fatto, con l’intenzione di scattare foto qualitativamente migliori rispetto a quelle che continuavo a fare con lo smartphone. Così è nata la passione per la fotografia paesaggistica e di viaggio.Durante i miei viaggi fotografavo anche i luoghi in cui mi ritrovavo ed in qualche modo già cominciavo a raccontare qualcosa con le foto, inconsciamente. Non sapevo niente di fotografia senon le nozioni basilari acquisite con dei tutorial su youtube. Poi a luglio del 2018 ho deciso di iscrivermi alla Scuola Mohole, che tutt’ora ancora frequento. Studiando la fotografia ho conosciuto aspetti completamente nuovi di essa che prima non avevo mai preso in considerazione. È così, inevitabilmente, le foto dei grandi autori hanno influenzato fortemente la mia visione e la mia ricerca. Ora la mia curiosità ed attenzione viene catturata da altre forme di quest’arte meravigliosa. Reportage e ritratto storytelling sono le mie aspirazioni maggiori. La street photography è quella che mi dà molte soddisfazioni ed è diventata quasi una necessità. Capita che mi ritrovi anche nella fotografia evocativa. Nel corso della mia vita ho studiato musica per diversi anni e mi dilettavo nel disegno e nel dipinto, arti a cui ora non riesco a dedicare più tempo. Scrivo poesie, prose e frasi, osservazioni e considerazioni. In questi anni di avvicinamento alla fotografia sono stato solito associare ciò che ho scritto alle foto che ho scattato, alcune volte ho ricercato lo scatto giusto da associare ai miei versi, altre invece sono state le foto a suscitare in me l’ispirazione alla scrittura. Ora, con l’inizio del nuovo anno accademico, approfondendo gli aspetti del reportage, ho intenzione di dedicarmi ad altri progetti. Questo potrebbe essere l’anno decisivo. Man mano sto individuando la mia dimensione. C’è ancora molto su cui lavorare, che richiede tempo di maturazione, per poter acquisire ancora più consapevolezza delle capacità sviluppate.

Le storie di Enzo