Fotografie di Ilaria Gioia
Non c’è modo di sapere in anticipo come sarà diventare genitori, così quando ho scoperto di essere incinta non sapevo cosa aspettarmi. Poi, il giorno in cui è nato mio figlio sono nata per la seconda volta e ho dovuto imparare tutto da capo, in un estenuante processo per tentativi ed errori.
Ricordo che quel giorno i miei vagiti riempivano l’aria come quelli del neonato che avevo appena partorito, eppure, nessuno li sentiva.
Quale Madre è il racconto autobiografico del mio viaggio interiore per diventare madre, la mia rinascita e la mia sopravvivenza emotiva durante il puerperio, che riproduce in chiave metaforica il substrato emotivo della mia seconda infanzia: l’infanzia della maternità.
Un lavoro urgente, necessario, per riscrivere la mia nuova identità di madre appena nata e di fotografa, sulle tracce di un sentimento che mi faceva sentire a disagio rispetto all’imperativo della maternità innata con il quale siamo abituati a confrontarci.












Chiedimi permesso – Tra i vari diritti della partoriente sanciti dalle linee guida dell’OMS ci sono la possibilità di rifiutare l’induzione di travaglio,
le ripetute visite di accertamento della dilatazione della cervice e l’esplorazione manuale dell’utero dopo il parto.
Il parto è un’esperienza intima e totalizzante che ogni donna ha il diritto di vivere a modo suo, limitando le interferenze esterne e chiedendo che sia rispettato il proprio corpo e la propria volontà.





Fuori c’è il sole


