Prima che il vento si porti via tutto

Fotografie di Matteo Losurdo

Presto la sua voce si perse in lontananza come la voce di un sogno sognato lungo la strada, ma io mi voltai indietro a fissare quel sogno e riuscii ancora a vederlo che gridava, ma non riuscii a sentire nemmeno una parola.
Richard Brautigan – American dust.

Sembra talvolta che anche un soffio di vento possa cambiare di colpo lo status quo a Gerusalemme. Terra sospesa ed errante, che cambia sempre e che forse in fondo non cambia mai, in pochi chilometri tra il mare e il deserto e a volte nei pochi metri di una strada vivono tutti, quelli che ci sono nati e cresciuti, chi è qui solo di passaggio e chi pur vivendoci da poco, sente di appartenerci da sempre.

Le vite delle persone fanno i conti con storie millenarie, vite individuali ma parte di vite collettive identitarie, con una fragile parvenza di stabilità. La quotidianità è densa e ognuno sembra avere sempre qualcosa per cui vivere, forte come la radice di un albero eppure precaria come le sue foglie.

Ho vissuto due anni a Gerusalemme e la sua intensità ha lasciato uno spazio in me, che ora vedo come un sogno sognato e lì rimasto, fissato in qualche immagine, prima che il vento si porti via tutto.