NON SCHERZARE CON LA CORDA DEL BOIA

Fotografie di Savino Carbone

A vent’anni dalla seconda Guerra del Golfo, l’Iraq è diventato il laboratorio della strategia iraniana in Medio Oriente. La caduta di Saddam Hussein e la fragile “libanizzazione” delle nuove istituzioni irachene hanno favorito l’ascesa della comunità sciita, sostenuta dalle ingenti risorse di Teheran. Le città sante di Najaf e Karbala si sono affermate come centri di pellegrinaggio e potere simbolico, mentre pratiche a lungo represse dai governi sunniti, come le tradizionali manifestazioni di pietà a ricordo dei martiri fondatori dello sciismo, sono state integrate nell’identità nazionale. La guerra contro l’ISIL nel nord del paese e la nascita delle Forze di Mobilitazione Popolare, guidate dall’ombra del generale Soleimani, hanno consolidato la rete regionale iraniana, che da Baghdad si estende sino a Siria, Palestina, Libano e Yemen, in un gioco di influenze che trasforma la sfera religiosa in un dispositivo di potere e controllo sovranazionale.

Pellegrini in visita al santuario dell’Imam Al-Kadhim a Kadhimiya, Baghdad, meta centrale dello sciismo duodecimano, che ogni anno accoglie centinaia di migliaia di fedeli da tutto il mondo.
Una famiglia in visita al cimitero di Wadi Al-Salam a Najaf, tra i più grandi al mondo, adiacente al santuario dell’Imam Ali.
Un gruppo di donne nei pressi del santuario dell’Imam Ali a Najaf, città che ospita una delle hawza più prestigiose al mondo, da secoli centro di formazione e influenza giuridico-spirituale.
Bambini che giocano alla periferia di Basra, nel sud dell’Iraq, seconda città del Paese e importante centro sciita affacciato sul Golfo Persico.
Manifesti funebri di miliziani sciiti caduti nella guerra contro l’ISIL (2014-2018), esposti all’ingresso della città santa di Karbala.
Venditori di animali a Sadr City, uno dei quartieri più popolosi di Baghdad, a maggioranza sciita e roccaforte dei chierici Al-Sadr.
Un miliziano di Asa'ib Ahl al-Haq posa con il ritratto di Abu Mahdi al-Muhandis e Qasem Soleimani. Soleimani, comandante della Forza Qods dell’Iran, ha avuto un ruolo cruciale nell’organizzazione e nel coordinamento delle milizie sciite irachene.
Pellegrini iraniani pregano davanti al santuario dell’imam Hussein a Karbala, dedicato al martirio del santo più importante nella storia dello sciismo.
Una colonna di fumo si alza da un sito petrolifero a Basra. Le estrazioni e il fenomeno del gas flaring provocano gravi inquinamenti, mentre milizie sciite, colluse con le oil companies, proteggono le infrastrutture energetiche e influenzano politica ed economia locale.
Un branco di bufali in un villaggio del Chibayish, nel sud Iraq, tra le grandi zone umide storicamente abitate da comunità sciite. Decenni di prosciugamenti e siccità minacciano l’ecosistema e le pratiche culturali locali.
Il Muro dei Martiri Sciiti nel Martyrs Memorial Museum di Baghdad ricorda le migliaia di vittime sciite durante le rivolte contro il regime di Saddam Hussein negli anni ’90.
Un gruppo di giovani pellegrini porta la bandiera dedicata all’imam Hussein, martire di Karbala; il suo sacrificio è al centro dell’identità sciita ed è celebrato durante Ashura e Arbaeen come simbolo di resistenza contro ogni oppressione.
“Ya Hussein”, graffiti dedicato al martirio dell’imam sciita, apparso sui muri di Basra durante le celebrazioni dell’Arbaeen.
Pellegrini iraniani e iracheni si preparano al cammino dell’Arbaeen verso Karbala, commemorando il martirio dell’Imam Husayn.
Pellegrini sciiti durante il cammino dell’Arbaeen verso Karbala, una delle più grandi manifestazioni religiose al mondo; nel 2025 il pellegrinaggio ha registrato la partecipazione di circa 21 milioni di persone.
Una tomba cristiana distrutta dall’ISIL nel quartiere cristiano di Mosul.
La vecchia stazione ferroviaria di Mosul, del 1935, gravemente danneggiata durante la battaglia contro l’ISIS; oggi simboleggia l’isolamento politico e sociale della città, sotto il controllo di milizie sciite.
Veduta della città vecchia di Mosul, a maggioranza sunnita, oggi sotto il controllo di milizie sciite dopo la sconfitta dell’ISIL.
Un bambino davanti alla sua casa alla periferia di Mosul.
Donne in marcia verso Kerbala durante l’Arbaeen.
Una vista del Tigri nel centro di Baghdad.
Una bambina nelle campagne di Erbil, nel Kurdistan iracheno, l’unico territorio slegato dal controllo del governo sciita di Baghdad.
Una vista del mercato centrale di Baghdad, nei pressi di piazza al-Rusafi.
Una donna in preghiera con suo figlio davanti al santuario dell’imam Hussein a Kerbela.
Una bambina gioca nei pressi di Rasheed Street, Baghdad.
Donne nei pressi del cimitero sciita Wadi us Salaam, Najaf.
Un giovane manifestante a Piazza Tahrir, per ricordare l’anniversario dell’inizio delle proteste Tishreeni, Baghdad.
Una donna passeggia per le vie del centro di Baghdad.