Diario in un tempo sospeso

Fotografie di Isabella De Maddalena
Rubrica:  Quarantine Diary

 

 

 

 

 

Milano, Italia, Marzo/Aprile 2020. Ricordi e geografie. Stando all’interno delle proprie case, ad osservare dalla finestra un mondo sospeso fuori, i pensieri vanno spesso ai ricordi. Ho sempre amato viaggiare, per lavoro e per desiderio di scoperta, e un mappamondo nella mia camera mi ricorda quelle geografie ora impossibili. Ripenso con nostalgia ai viaggi fatti, i luoghi visitati, le persone conosciute. Contatto qualcuna di loro per sapere come sta, come sta vivendo la sua quarantena. Come stai, e la tua famiglia? Le prima domande. In un mondo dove paradossalmente possiamo raggiungere virtualmente tutti e fisicamente nessuno, questo è anche un momento per ricordare e ripensare a chi ha lasciato un segno dentro di noi. Nell’archivio dei ricordi si aprono come una mappatura interiore scenari sui luoghi rimasti nel cuore, i momenti magici, l’arte e la fotografia viste da vicino.

 

 

 

 

Milano, Italia, Marzo/Aprile 2020. Finestre. In questo periodo conviviamo con finestre interne ed esterne a noi. Ci sono le finestre delle nostre case, da cui guardiamo quello spiraglio di mondo fuori che ci è permesso. Da qui vedo passare dal mattino presto i passeggiatori di cani, la libreria Partipilo con la saracinesca serrata e i libri di scuola che restano imprigionati sugli scaffali. La fermata dell’autobus 58, dove aspettano, muniti di mascherina, i pochi coraggiosi frequentatori dei mezzi di trasporto pubblico. Da qui guardo le finestre vicine, dove a volte solo le luci la sera segnano la presenza delle vite all’interno. Il computer, invece, è diventato ancor di più la mia finestra sul mondo e sugli affetti. Da qui parlo con mia madre, mi collego con amici e colleghi in diversi paesi. Un’altra finestra interiore sono i libri, capaci di allargare gli scenari del pensiero. Ogni libro può essere un viaggio. Tutto queste finestre ci parlano sia dei limiti, che delle possibilità, e dell’esigenza di trovare nuove capacità di resilienza all’interno di essi.

 

 

 

 

 

Milano, Italia, Marzo/Aprile 2020. Il tempo. Tanto più oggi ci accorgiamo che il tempo non ha sempre la stessa durata, il tempo può essere molto lungo o breve a seconda di come lo percepiamo. Si usa l’espressione passare il tempo, ma il tempo passa sempre anche quando non lo passiamo attivamente. E la durata di ogni passaggio di tempo dipende dal come, con chi, facendo cosa. Il tempo da soli, come quello in compagnia, può essere brevissimo o lunghissimo. In questo periodo, il tempo di certe notti è stato tra i più lunghi. Il tempo di questa quarantena passa tra un istinto di protezione e necessità di restare rifugiati all’interno delle nostre case e un’impazienza nel poter uscire di nuovo, rivedere i nostri cari, gli amici e le persone che ci mancano e che vorremmo riabbracciare.