Fotografie di Marco Russo

Sud Story è un viaggio musicale alla scoperta del meridione e delle sue persone. I protagonisti di canzoni tradizionali diventano soggetti fotografici. Una romantica rappresentazione del Sud Italia che tocca temi come l’emarginazione sociale, la forza delle donne mediterranee e l’identità culturale.

La canzone neomelodica nasce anche come mezzo per cui gruppi sociali marginali si esprimono, spinti da ciò che la psicologia chiama “trauma storico”. Il risultato di una mancata integrazione nello stato italiano.
Oggi, molti giovani artisti rivendicano la bellezza stilistica e linguistica del loro territorio di appartenenza. Il progetto unisce tradizione e ritratti giovanili, creando un ponte generazionale. Il messaggio trasmesso è “less is more”. I protagonisti sono delle persone semplici, soggetti della realtà socioculturale del Sud e allo stesso tempo promotori della stessa.


“Nuie Simm’ D’o Sud”

Canzone interpretata da Pietra Montecorvino nel 1983 in un film di Renzo Arbore da cui il titolo del progetto si ispira. Recita la parte di una guardiana di bagni che riesce a realizzare il sogno di diventare una cantante. Il ritratto rappresenta una “superwoman” con lo sguardo verso il futuro e contro ogni forma di determinismo sociale. Gli ulivi simboleggiano le sue radici e si aprono mostrando la strada da percorrere.

“Comme Facette Mammeta?”

Giuseppe Capaldo nel 1906 scrive una canzone ispirato da un amore non corrisposto verso Vincenzella. Per dimostrare di essere all’altezza, deve provare di conoscere tutto di lei. I temi principlai sono la creazione, i cicli generazionali e il lignaggio femminile. Il ritratto rappresenta una donna forte e intimidatoria. L’inquadratura è usata per ribaltare i ruoli e creare un contrasto tra autorità e sottomissione. Il suo sguardo comunica sicurezza. È come se fosse lei a guardarti e non il contrario.

“Guaglione”

Canzone scritta nel 1956 da G. Fanciulli e N. N. Salerno. Il protagonista è tormentato da un amore non corrisposto. Non mangia, né dorme e spreca tutte le sue giornate nella stessa via, fuori casa della ragazza. La foto lo raffigura con la sua canottiera più bianca, la collana più luccicante, pettinato e preparato per impressionare la ragazza.. Ovviamente aspetterà invano tutto il giorno. Ho cercato di rappresentare lo scorrere del tempo sfruttando i colori del crepuscolo.

“Luna Rossa”

Scritta nel 1947, fu tradotta e interpretata da Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Dean Martin con il titolo “Blushing Moon”. La foto rappresenta l’influenza della moda americana degli anni cinquanta. Un simbolismo per rappresentare i flussi migratori.

L’artista racconta di camminare per strada con gli occhi nascosti sotto un cappello. Chiama il suo amore invano, la luna risponde che qui non c’è più nessuno… Il soggetto della foto è in attesa di qualcuno e lo scenario vuole rappresentare la solitudine e la desolazione che si prova dopo un amore perduto.

“Quannu Te Llai La Faccie “

La prima canzone Salentina che deriva da una poesia tradizionale. Registrata da Tito Schipa nel 1921. I protagonisti sono Ninella e le pene d’amore, le più difficili da sanare.. Viene rappresentata una realtà dove natura e persone collaborano per vivere. Per rimanere fedeli alla poesia, gli elementi principali del ritratto sono le rose e l’acqua.

” ‘O Sarracino “

Scritta da R. Carosone nel 1958. Il termine bizzantino “saraceno” viene usato per descrivere lo stereotipo del ragazzo napoletano, dai tratti fortemente mediterranei. L’autoritratto rappresenta questa concettualizzazione del giovane napoletano. Era molto importante per me includere il mio primo autoritratto nel progetto in cui parlo delle mie radici e di quelle della mia famiglia. Simboleggia anche la “firma” al termine dell’opera.