Annibale Sepe

Nasco ad Avellino nel 1980, giusto qualche mese prima il tragico evento che purtroppo renderà famosa la mia terra. La mia infanzia procede normale, nella prima metà degli anni novanta incontro la mia prima fotocamera analogica, una compattina che porterò con me soprattutto nelle gite di scuola media. Nel ’97 un amico mi presta la sua reflex, sempre analogica e completamente manuale, il gioco si fa più interessante ed inizio a familiare sempre di più con la luce. Inizi duemila compro la mia prima fotocamera, i rullini impressionati sono sempre più numerosi e li porto a sviluppare dal fotografo del mio paese, Federico Iadarola. Da qui partirà una grande amicizia/fratellanza che dura ancora oggi, sarà lui il mio primo vero maestro, il primo riferimento, il mio padrino fotografico. Nel 2010 decido di perfezionare la mia formazione prima con un corso di fotografia con i docenti Augusto De Luca e Raffaele Gallo, e poi con un “Corso di alta formazione in fotogiornalismo digitale” presso l’agenzia Contrasto di Milano. Da allora il mio rapporto con la fotografia è diventato totale e quotidiano, in questi anni ho seguito ws con i fotografi Samuel Aranda, Valerio Bispuri, Mario Spada, Francesco Cito e Fabio Moscatelli.

Grazie alla fotografia negli anni ho portato avanti anche dei progetti negli Sprar, con ragazzi provenienti dall’Africa e dall’Asia; nel carcere di massima sicurezza di Ariano Irpino (Av), dal quale è nato il progetto “L’ora di luce” vincitore del premio Gattamelata ed una mostra al Castello Sforzesco di Milano; nella REMS di San Nicola Baronia (Av), dal quale è nato il progetto “REI81” e relativa mostra presso l’ Ex Carcere Borbonico di Avellino.

Le storie di Annibale