Luca Marchi

Sono nato nel 1996 e sono uno studente di architettura appassionato di fotografia. Affascinato dalle periferie e dai grandi “incompiuti” ho iniziato a scattare sin da piccolo. La svolta è arrivata nel 2019: con il sostegno di TWM Factory, associazione culturale romana, ho avuto la possibilità di partecipare alla mia prima esposizione ‘Redenzione’, presso Roma Smistamento, spazio creativo e contenitore di idee nel nord della Capitale. A questa ha fatto seguito ‘Redenzione 2.0’ l’anno successivo. Il culmine è arrivato con la partecipazione a ‘Riscatti di città’ nel 2020, curata da Nicola Brucoli e Carlo Battisti, esposizione di grande risonanza tenuta presso Palazzo Merulana in Roma, incentrata sul tema del recupero delle periferie. 

I temi che tratto si muovono intorno alle grandi architetture. Mi appassiona l’interazione che si crea tra esseri umani e edifici. Umani pensano lo spazio per altri umani, che a loro volta lo reinterpretano a loro discrezione, rispettandone solo in parte i precetti secondo i quali è stato pensato. Gli scopi vengono contraddetti, le funzioni ribaltate. Ponti che diventano case. Muri come gallerie d’arte. Piazze come palcoscenici. E’ anche in questo frangente e secondo queste modalità che si manifesta l’istinto anarchico presente in ogni donna e uomo.

Il Brasile, appena sfiorato per qualche settimana nel 2018, è stato come una secchiata d’acqua gelida. Da un lato una carezza, dall’altro un duro pugno. Ho cominciato ad interessarmi ai temi urbani che le grandi metropoli odierne ci offrono, con le loro gigantesche contraddizioni. Ricchi e poveri. Monumenti e rottami. Le nostre città sono meravigliose attrazioni e temibili carnefici. Ma noi soffriamo tutti della sindrome di Stoccolma.

Roma è il mio habitat naturale. Per scelta, e non solamente per condizione di nascita. Non troppo europea, ma non sufficientemente latina. Metropoli dall’estensione gigantesca che vive di quartieri e realtà locali. In costante lotta con il suo passato, tesoro dal valore inestimabile e universalmente ammirato, eppure allo stesso tempo grande fardello, enorme vincolo. Splende delle sue meraviglie del centro e piange sulle sue periferie. Capitale eppure, a tratti, pittoresca cittadina. Roma è immagine dell’Italia, tra tradizioni e innovazione, cultura popolare ed élite, bellezze e orrori. Ma prima di tutto, è casa mia.

Le storie di Luca