Fotografie di Giuseppe Carrella
Il culto della Madonna dell’Arco è una delle espressioni religiose più profonde e radicate nell’area di Napoli, dove centinaia di associazioni di fedeli ne custodiscono la devozione.
Durante la Settimana Santa, i fujienti o battenti sfilano in cortei che attraversano i quartieri e i paesi della zona, portando in spalla toselli o pesanti bandiere ricamate e decorate, in un cammino scandito dalla banda musicale e da soste rituali davanti a edicole votive e immagini sacre.
Il momento culminante è il pellegrinaggio al Santuario di Sant’Anastasia, nella notte tra Pasqua e il Lunedì in Albis, in ricordo del miracolo del 1450, quando il quadro sacro della Madonna custodito nel Santuario sanguinò dopo essere stato colpito.
Dopo chilometri percorsi a piedi da ogni parte della Campania, migliaia di fedeli attraversano il santuario in ginocchio, strisciando o a piedi nudi, trasportando stendardi o ceri mentre intonano canti e invocazioni per affidare all’immagine sacra della Madonna le proprie richieste di grazia.
La fatica e l’intensità spirituale del rito portano alcuni pellegrini allo sfinimento e al pianto, a cadere a terra stremati o in preda alle convulsioni, in un rituale che esprime il lato più estremo e penitenziale di questa fede popolare.



















