Fotografie di Jacopo Ardolino
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“Let Love Rule” è un progetto fotografico che nasce da un riflesso. Scusatemi per il gioco di parole ma ho cominciato a riflettere partendo da un riflesso che ho avuto sotto gli occhi per circa tre anni e, come ogni intuizione, al continuo stimolo visivo è conseguita una risposta che ho provato a dare forma con la fotografia.
Milano è una piccola babele italiana di culture differenti, probabilmente convogliate per via delle possibilità lavorative ma per mia esperienza, rispetto ad altre città italiane, quando uscivo per strada o frequentavo i locali notavo intorno a me coppie di amici composte da almeno un partner di origine etnica diversa dall’altrə, riflesso della mia stessa coppia: io di Avellino e il mio amore Mariana di São Bernardo do Campo, un piccolo comune nello Stato di San Paolo, Brasile. In ogni coppia notavo una mentalità aperta, capace di non vedere differenze nell’altrə e di accettare il prossimo per come egli è, senza nessun pregiudizio. Questa continua visione mi fece pensare che se l’amore ha la capacità di creare nuove famiglie così evolute nel pensiero, allora perché dobbiamo ancora ascoltare discorsi discriminatori e razzisti nella nostra società? Non viene emarginata o bloccata del tutto la violenza verbale di chi del razzismo, della xenofobia e dell’omofobia ne fa un valore da divulgare nei nei talk show televisivi, nei commenti sotto un post oppure semplicemente in una battuta tra amici. Ci illudiamo che sono piccole cose, facili da dimenticare eppure rispecchiano un male che nel tempo sedimenta fino a sfociare in atti di violenza vera e propria e nonostante questa inconscia consapevolezza la collettività non ha ancora maturato un pensiero critico definitivo nei confronti di chi ancora oggi discrimina una persona in base al colore della sua pelle o ai suoi orientamenti sessuali.
Questo progetto fotografico ha l’obbiettivo di rappresentare, attraverso l’amore tra cinque coppie, la rottura con ogni tipo di pensiero discriminatorio e razzista, mostrare una realtà differente, in parte nascosta ma che vive nel tessuto sociale e continua ad alimentarlo.
Marco, marchigiano doc e Anastasia di origini russe, si sono conosciuti ad una festa, è stato amore a prima vista e dopo nemmeno tre anni di relazione si sono sposati. Filippo e Sara, entrambi ballerini hip hop, lui milanese e lei di origini eritree ed etiopi, sono stati a lungo amici ma alla fine l’amore li ha uniti. Yasi e Joaana rispettivamente brasiliana e napoletana, si sono conosciute attraverso i social e hanno deciso di convivere a Milano. Lamen del Senegal e Nathaly di Minas Gerais, un grande stato del su-est del Brasile, si sono conosciuti a Brescia attraverso amicizie comuni e dopo circa un anno di fidanzamento si sono sposati. Liu e Peiyi vengono entrambi da uno dei paesi più grandi al mondo: la Cina ma si sono conosciuti e innamorati a Milano. Questi ragazzi, queste persone hanno deciso di amarsi contro ogni pregiudizio, perché l’amore segue le sue regole, unendo per destino o casualità, come dir si voglia, persone nate agli angoli opposti della terra, differenti nella pelle, nella cultura o uguali nell’identità sessuale. Nessuno di loro è capace di vedere differenze nel prossimo e condividono la propria cultura senza porre limite alla contaminazione.
Non devono esserci più limiti all’innamorarsi del prossimo chiunque esso sia ed ogni sentimento deve seguire il proprio percorso senza dover diventare un desiderio represso che nel tempo diventa odio, frustrazione e violenza.
We got to let love rule cantava un giovanissimo Lenny Kravitz nel suo album d’esordio “Let Love Rule”, lasciamo che sia la regola dell’amore ad indicare la via per una vera integrazione e per un nuovo pensiero politico, una nuova cultura, una nuova educazione, una nuova musica ed infine una nuova famiglia.