Rubrica Framers
Fotografie di Marco Garofalo
Nelle periferie dove il suono della trap è potente, la legalità fatica a farsi sentire.
Nelle periferie delle grandi città, democrazia e legalità non rappresentano più i valori a cui i giovani si riferiscono, soppiantati dalla cultura trap, canale di comunicazione vincente tra pari ma distante e volutamente sfuggente per tutti gli altri.
I testi delle canzoni trap sono generalmente oscuri, minacciosi. Parlano di vita di strada, criminalità, violenza, droga, denaro, del lato oscuro delle metropoli dove un’ombra costante rende difficile l’accesso allo sviluppo, alla parità di diritti, al lavoro, alla dignità.
Qui trap e drill assumono una rilevanza che va oltre il successo musicale, diventando una vera e propria colonna sonora dell’urgenza sociale in atto, della sfiducia nelle istituzioni. Un giorno un artista mi ha detto che la musica trap per lui rappresenta l’ultima possibilità per comunicare e uscire dal ghetto.
Il punto di partenza è stato il quartiere San Siro di Milano, ma ho poi allargato il mio obiettivo alle periferie di Roma, Napoli, Parigi e Londra, trovando situazione più simili che diverse. Oltre alle fotografie ho raccolto interviste e momenti di quotidianità in video.
Nelle immagini che seguono, alcuni artisti che ho conosciuto e fotografato nelle periferie di Milano, Roma, Parigi e Londra.























