Fotografie di Elisa Cherchi
Non molto distante da Napoli, a circa un’ora di traghetto, esiste un luogo dove il tempo sembra trascorrere nella rapidità con cui i raggi di sole si posano sul mare, specchiandosi in quel color lapislazzulo che abbraccia un’architettura perennemente gelosa della propria identità.
Così si presenta Procida a settembre, quando l’isola non viene completamente presa d’assalto dal turismo di massa e dai napoletani pendolari.
Borghi medievali, “vefi” di pescatori coperti da archi e profumi di pesce appena pescato si offrono ai miei occhi di scribacchina di passaggio, mentre sogni fluttuanti profumati di vento salato si sprigionano fra case arcobaleno, incapaci di tracciare una rotta e fissare un approdo.