Y è pi de ten que de via

Fotografie di Greta Valente

Y è pi de ten que de via (“c’è più tempo che vita”, dal dialetto valdostano) è un progetto che nasce dal desiderio di raccontare il forte legame che unisce uomo, natura e tempo in Valle d’Aosta. La narrazione si focalizza sul rapporto che unisce il selvaggio ed il tempo sospeso, due fattori che forgiano ogni persona che nasce in questa terra. In ogni strada, in ogni casa ed ufficio c’è un richiamo alle cime più difficili da raggiungere, al lupo che spesso viene temuto ma anche curato e reintegrato in natura se ferito, agli animali che vengono quotidianamente fotografati ma mai avvicinati per evitare di contaminare la loro condizione di libertà.

Teschio di un esemplare di stambecco al CRAS
Lupo all’interno degli uffici del Dipartimento di Flora e Fauna della Valle d’Aosta. Tutti gli animali impagliati all’interno della struttura sono stati trovati morti per cause naturali oppure non sono riusciti a sopravvivere alle cure del CRAS.
Giovane allevatore.
Paesaggio valdostano - Valsavarenche
Esemplare di Reina pezzata nera valdostana.
Paesaggio valdostano.
Plastico vette valdostane.
Rubinetti all’interno di una foresta.
Reperti di studi dell’IZS (Istituto Zooprofilattico Sperimentale).
Giovane pastore con galoches.
Gabbia per uccelli.
Volatile in cura presso uno dei veterinari che collaborano con il CRAS.
Cervo con malattia all’interno di una delle stanze degli uffici del Dipartimento di Flora e Fauna della Valle d’Aosta. Tutti gli animali impagliati all’interno della struttura sono stati trovati morti per cause naturali oppure non sono riusciti a sopravvivere alle cure del CRAS.
Corvo ospite del CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici) della Valle d’Aosta.
Paesaggio valdostano, segheria.
Villaggio valdostano.
Cartello per la sensibilizzazione sull’alimentazione artificiale della fauna selvatica.
Interno casa.
Louis Oreiller, storico guardaparco e guardacaccia.
Vetta valdostana.