Gabriele Rossi

Io che vivo di fronte al mare, dai quattro anni in poi andavo ogni inverno a sciare con la mia famiglia. Scivolavo sulla neve e guardavo le montagne intorno, gli abeti, la terra bagnata.
Un anno, lo ricorderò sempre, arrivammo sulle dolomiti e non trovammo neanche un fiocco di neve. Una delusione.

Sono nato a Latina nel 1979. Mio padre, un medico, mia madre, laureata in pedagogia ha cresciuto me e mia sorella.

Quando abbiamo smesso di andare a sciare ho iniziato a frequentare Scienze Umanistiche all’università e dopo due anni di corso e di noia, fisso la libreria, prendo con decisione la macchina fotografica che portavamo con noi in montagna e scatto qualche foto. Allora mi prendo sul serio e frequento un corso a Roma e poi un master a Milano. Torno nella mia città e inizio a ripercorrere tutti i luoghi che mi ricordano il mio passato e li confronto con il presente. È cambiato tutto.

Mi occupo principalmente di fotografia di architettura e paesaggio, in relazione all’azione di continua modifica esercitata dall’essere umano e come esso stesso coniuga questi elementi attraverso la rappresentazione del reale. Questo è il sistema con il quale, da circa tredici anni, porto avanti una ricerca articolata in vari capitoli che ha coinvolto il luogo in cui sono nato e dove tuttora vivo, Latina, e altre esperienze coltivate oltre oceano, negli Stati Uniti, in India e di nuovo in giro per l’Italia.

Le storie di Gabriele