Da quattro anni ormai Perimetro si impegna nel creare e dedicare uno spazio a progetti personali e autoriali provenienti dai molteplici sguardi dei diversi fotografi con l’obiettivo di valorizzare la forza espressiva intrinseca di ogni racconto fotografico.
Quest’anno si è fatto un passo ulteriore verso questa meta, creando un punto di incontro tra i progetti – pubblicati a partire da gennaio fino a novembre – e il giudizio attento di giurati provenienti da diverse aree oltre a quella della fotografia per coinvolgere uno sguardo di più ampio respiro.
Le storie protagoniste di questi Perimetro Award sono state 32. Di queste, 11 sono arrivate alla selezione finale.
Si ringraziano i giurati di Perimetro Awards 2022:
Alberto Accettura, Karim Bartoletti, Gloria Bertuzzi, Gloria Maria Cappelletti, Antonio Carloni, Guido Casali, Claudio Composti, Riccardo Fregoso, Vicky Gitto, Giacomo Guidi, Isabella Inti, Alessia Locatelli, Claudio Longhi, Francesca Marani, Benedetta Marietti, Silvia Orazi, Giovanni Pesce, Marina Pierri, Sara Ricciardi, Paola Romano
Angela Rui, Tommaso Salarioli, Carlo Arturo Sigon, Raffaele Vertaldi
10° classificato ex aequo | Giulio Ielardi con PRIMEVAL. L’anima della terra
Primeval. L’anima della Terra di Giulio Ielardi ci porta a contatto con la forza di una natura primordiale: in un bianco e nero essenziale ritrae l’imponenza delle formazioni rocciose, il volo maestoso di un’aquila o la sacralità di un cervo morente restituendoci con lo sguardo della sua formazione da naturalista immagini di ampio respiro rivelatrici della grandiosa energia del pianeta che abitiamo.
10° classificato ex aequo | Guido Morozzi con All that eye can see
All that eye can see di Guido Morozzi combina la passione per la fotografia di strada con una visione creativa laterale e immediata. La fotografia diventa uno strumento attraverso cui creare diverse e molteplici possibilità di senso, sovvertire l’ordine consueto delle cose giocando a rimescolarle in chiave ironica e divertita, liberare lo sguardo dai percorsi obbligati per scoprire le infinite possibilità dell’immaginazione.
7ª classificata ex aequo | Irene Trancossi con Britomarti
Britomarti è una ninfa della mitologia greca che per sfuggire alle insidie di Zeus si trasforma fino a divenire schiuma del mare: un racconto ripreso da Pavese che Irene Trancossi legge e traduce nell’armonia perfetta tra corpo e natura: pelle, sabbia, acqua, una natura pervasa di luce in cui la femminilità è parte del tutto. Una storia di trasformazione e rinascita femminile attraverso la libertà, la spontaneità, il ritorno alla natura.
7ª classificata ex aequo | Greta Valente con Come un fiore senza terra
Come un fiore senza terra è un racconto che procede per frammenti apparentemente secondari, dettagli, situazioni che restano a dirci che qualcosa è accaduto. Nel sovraffollamento di fatti e immagini che reclamano importanza, Greta Valente sposta la nostra attenzione su ciò che è dimenticato e periferico mostrandoci l’aspetto meno evidente delle cose: una narrazione sottile e sensibile che ci insegna ad osservare tra le maglie della nostra realtà.
7° classificato ex aequo | Simone Pampurini con Terre Basse
Terre Basse è un’esplorazione evocativa e meditata del paesaggio del Pò lungo il percorso che conduce il fiume al mare. Luoghi di ispirazione Ghirriana, avvolti in una nebbia e in un silenzio che è dimensione interiore, spazi indefiniti in cui si colloca una traccia di vita che è segno dell’assenza, nostalgia per ciò che non si può vedere chiaramente, e insieme, necessità di continuare a cercare.
6ª classificata | Flavia Rossi con Nuovo Patrimonio
Nuovo patrimonio osserva le mutazioni dovute ai massicci interventi di recupero sui beni architettonici danneggiati dal terremoto in centro Italia. Un lavoro di ricerca e documentazione dove il background dell’architetto incontra lo sguardo del fotografo, proteso a cercare nuovi scorci, nuove visioni e nuove possibilità di bellezza anche là dove sembra negata. Per scoprire che invece può sempre rinascere in modo nuovo attraverso percorsi impensabili e inaspettati.
4° classificato ex aequo | Pier Costantini con Mother
Un lavoro sensibile ed intimo sulla maturità, sul passare del tempo, ma anche sulla scoperta e riscoperta della relazione madre/figlio in età adulta. Pier Costantini racconta con poesia e delicatezza attraverso gli aspetti esteriori – il candore della pelle, i dettagli delle mani o dei capelli – la fragilità del tempo ma anche la consapevolezza e la forza interiore di una stagione della vita di profonda bellezza.
4ª classificata ex aequo | Lisa Bukreyeva con Petrivka. The Field of Wonders
Petrivka è un mercato delle pulci appena fuori Kiev in Ukraina. Uno di quei mercati che ha più miseria che glamour, dove gente di ogni tipo cerca di ricavare qualcosa dal poco che ha. In questo posto pieno di cose, Lisa Bukreyeva sceglie di fotografare le persone: bambini, venditori ambulanti, anziani e coppie che si baciano raccontando le loro storie incredibili e fuori dal tempo, intrise di umanità.
3ª classificata | Cristina Scalabrini con Arsenico
L’Arsenico è un potente veleno associato all’idea di crimini efferati, a misteri e storie di morte sospette, così come le immagini di questo lavoro di Cristina Scalabrini, che hanno il sapore di una spy story: nelle stanze asettiche e deserte di un museo di scienze naturali una selezione di specie animali sono conservate per tramandare le informazioni genetiche. Lupi, uccelli e leopardi imbalsamati si aggirano tra scheletri sotto cellophane come inquietanti sembianze viventi a rendere dubbioso il confine tra la vita e la morte: un immaginario onirico e distopico che riflette e fa riflettere sul potere della sperimentazione scientifica, sui confini della vita e sulle ibridazioni genetiche del prossimo futuro.
2° classificato | Norihisa Hosaka con Along the river
Along the river è un percorso di ricerca e riconnessione con un luogo – la città di Tokyo – ma anche con il tempo della memoria d’infanzia dove prende origine il nostro modo di vedere e sentire, e quindi con se stessi. Norihisa Osaka ripercorre i luoghi dei suoi ricordi attraverso una città profondamente mutata seguendo il corso dei fiumi, che sempre lo hanno attratto: vene d’acqua che scorrono tra blocchi cemento e grattacieli, come tracce di un legame nascosto e profondo con la natura e la vita. La città è avvolta nel silenzio, in un bianco e nero di ombre profonde e bagliori evanescenti che trasformano i posti in visioni interiori: immagini sospese in cui il passato si ricongiunge al presente attraverso il filo sensibile della memoria.
1° classificato |Vito Finocchiaro con Extinction risk- I gorilla di montagna
Un reportage che ci porta nelle foreste del Ruanda e dell’Uganda per documentare la vita degli esemplari dei Gorilla di montagna: i primati geneticamente più simili all’uomo che oggi sono a rischio di estinzione. Il bracconaggio, i conflitti tra gruppi armati che si contendono il controllo delle risorse naturali e minerarie dell’area e la costante deforestazione ha portato alla rapida diminuzione dei gorilla che oggi vivono salvaguardati e protetti dai rangers all’interno delle riserve naturali. Vito Finocchiaro ci racconta una storia che ci mette davanti ai risultati dell’azione insensata dell’uomo sulla natura e ci indica contemporaneamente l’unica possibilità di salvezza : quella di renderci consapevoli, attraverso la sensibilizzazione collettiva, dell’urgenza del cambiamento necessario per salvare la vita del pianeta che abitiamo.