Nel giardino dei corpi svelati

Fotografie di Matteo Piacenti

Ricerca di like e follower, stereotipi di genere e l’imposizione di irraggiungibili standard di bellezza ci intrappolano in un costante sforzo performativo di spettacolarizzazione della nostra identità.
In un tempo in cui il mondo virtuale sostituisce la vita in modo totalizzante, è indispensabile riportare l’attenzione sull’autenticità, ma anche sulla presenza, la fisicità, l’attiva partecipazione, l’empatia, il senso di comunità e la connessione con l’altro nella vita reale. Senza filtri.

Il corpo è un fondamentale e legittimo veicolo di comunicazione della propria identità, ma oggi è diventato uno dei principali strumenti per acquisire valore sociale, a tal punto da diventare un’ossessione collettiva. È necessario, quindi, spogliarsi di condizionamenti culturali e pregiudizi sulla bellezza per vivere più consapevolmente, abbracciare l’unicità di ogni singolo individuo e accogliere la molteplicità del panorama umano. Ma soprattutto rivendicare il diritto a rivelarsi e ad essere percepiti oltre il dominio delle apparenze. Senza etichette.

La società frequentemente usa la nudità come arma di controllo e potere. La nudità va invece difesa, quando consapevole e libera, e rivendicata come forma di autodeterminazione e riappropriazione di sé.